New York aveva bisogno di un giocatore come lui per far sì che una squadra nuova si ritagliasse il proprio spazio in una città dove la concorrenza non manca e sì, con tutte le critiche del caso, possiamo dire che Pirlo ha lasciato qualcosa al calcio americano. Se il New York City FC sta diventando grande è inutile negare che buona parte del merito lo hanno avuto Villa e soprattutto Pirlo – ci ha raccontato Andrea Previati, studente italiano alla St John’s University e tifoso di NYCFC che non si è perso una partita allo Yankee Stadium, facendo anche da interprete al fuoriclasse italiano durante qualche intervista -. In questo articolo, esploreremo l’importanza della partita calcio come strumento di promozione e come le aziende possono sfruttare questa opportunità per raggiungere i propri obiettivi di marketing. Negli anni ’80 e ’90, la Juventus ha ampliato i propri orizzonti conquistando l’Europa. Arrivano Rivaldo, pallino da anni di Berlusconi, e Tomasson a costo zero, Seedorf nello scambio con Coco che ancora oggi ha dell’incredibile e sul gong la ciliegina sulla torta, Alessandro Nesta, il colpo da copertina di un Diavolo che vuole tornare ad essere padrone del calcio italiano ed internazionale.
Dalla rivalità con Rui Costa, accentuata dalle parole di Ancelotti ( “Li schiererò insieme quando potremo giocare in 12”) , alla nuova insidia chiamata Rivaldo, candidato extralusso al ruolo di trequartista. Ma l’annata va come peggio non potrebbe: Ronaldo, reduce dalla poi divenuta nota “crisi” pre-finale dei Mondiali, gioca a singhiozzi, l’Inter fa fatica e Simoni viene sostituito a novembre da Lucescu. È un’Inter ancora amareggiata dal testa a testa Scudetto con la Juventus (sì, quello del contatto Ronaldo-Iuliano ), ma è pur sempre la squadra che annovera tra le proprie fila Baggio e Ronaldo, Zanetti e Simeone, Bergomi e Pagliuca. Decaduto dalla carica di presidente dal 5 aprile al 19 dicembre 2017, in seguito alla condanna per il crac Livingston, ma permasto proprietario della società, cfr. Dopo un gara di andata in casa che la Pistoiese vince per 2-1, il ritorno decreta la sconfitta degli arancioni per 1-0 a pochi minuti dalla fine.
Eppure l’uomo della svolta Ancelotti lo aveva già in casa. Poco è rimasto dei miei giorni di calciatore in casa mia. “Uno Zico davanti alla difesa, un regista con la classe di una mezzapunta”, la descrizione di Trapattoni, che in poco tempo lo mette al centro della sua Italia. “Sono sincero: io non sapevo chi fosse – raccontò Rivaldo alla ‘Gazzetta dello Sport’ – Poi in campo ho capito subito che ero davanti a qualcosa di veramente notevole. Perchè tra i vari Shevchenko, Rivaldo, Rui Costa, Seedorf e Inzaghi la scelta ricade sempre su Andrea, anche quando non è in campo. Entrare e vedere che i vari Rivaldo, Inzaghi, Rui Costa, Maldini mi aspettano e mi guardano con rispetto è una bella sensazione. Ancelotti sorprende tutti, arretrando Andrea, decisivo per la conquista del 4° posto nella stagione precedente giocando da mezzapunta, in cabina di regia, da vertice basso nel rombo completato da Gattuso, Seedorf e Rivaldo (sostituito nella ripresa da Rui Costa). “Mi sono sentito importante – il racconto di Andrea – Un riconoscimento, perché si vede che tutti hanno fiducia nel sottoscritto. Non dovrebbero esserci problemi di formazione per Davide Tentoni, che finalmente potrà eventualmente provare delle alternative visto che per settimane ci sono state parecchie e sfortunate defezioni.
Non riesco comunque ad avere le idee chiare sulle reali potenzialità di questo nuovo Lane; siamo solo alla quarta giornata, ma visto l’inaspettato e repentino miglioramento, le sensazioni sono più che buone. Alle ore 18 i principali monumenti della città si sono poi colorati di bianconero: la Chiesa dei Santi Vincenzo ed Anastasio, Palazzo dei Capitani in Piazza del Popolo e Palazzo dell’Arengo in Piazza Arringo. In mezzo alle due stagioni più travagliate della sua carriera, c’è però l’oasi Reggina. Ben 6 sono a fine stagione i goal del numero 30 amaranto : tre di essi decisivi in altrettante sfide concluse in parità, altri due determinanti per le vittorie della squadra guidata da Colomba contro Bologna e Lecce. Lo era già allora, anche se poi con il tempo è migliorato, ovviamente”, raccontò proprio Franco Colomba ai nostri microfoni qualche anno fa. “La mattina mi svegliavo e non mi ricordavo chi ci allenasse” , racconterà qualche anno dopo, a proposito di quella stagione, nella sua autobiografia “Penso quindi gioco”.
Di più su maglie da calcio vintage sulla nostra home page.