Scrivo questo articolo essendomi ormai disamorato del calcio da circa una decina d’anni: lo seguo con noia, come fosse la Formula 1. Non mi suscita più niente, perché in Italia è vissuto in una maniera distorta e viscerale, ossessiva verso parametri che non sono quelli del divertimento a tifare per la propria squadra, quanto più per odiare il prossimo, e se possibile fargli male. Per quanto riguarda le rappresentative calcistiche nazionali, i regolamenti internazionali contemplano esclusivamente la presenza del logo del fornitore tecnico sulle divise. Dal 1978 anche la classe arbitrale, come le squadre, poté esporre sulle proprie divise il marchio del fornitore tecnico. Una convenzione del 23 luglio 1981 (successivamente rivista il 27 luglio 1984, e nuovamente il 18 giugno 1987) tra Lega Nazionale Professionisti, Lega Nazionale Serie C e Associazione Italiana Calciatori disciplina questo rapporto, stabilendo che una società può sfruttare l’immagine di un calciatore nel momento in cui questo onora il contratto per cui è retribuito, cioè in partita e negli allenamenti, mentre un giocatore può decidere liberamente della propria immagine quando è lontano dal campo e non indossa i colori sociali del club. Pensato per essere indossato dalla Prima Squadra Femminile e Maschile, il nuovo kit celebra il centenario dello storico stadio “Ennio Tardini”, simbolo della tradizione gialloblu, e, ancor di più, si fa portavoce di un messaggio forte e chiaro: il calcio può essere uno strumento di cambiamento, capace di accendere i riflettori su tematiche sociali di grande importanza.

2001 IL MESSICO CELEBRA IL “DIA DE LOS MUERTOS” (2024-2025) – In occasione delle ultime partite, la nazionale messicana ha arricchito la sua maglia con delle decorazioni ispirate al Giorno dei Morti, una tradizione risalente all’epoca precolombiana con cui in Messico si onorano i defunti tra cibo, musica, rappresentazioni e costumi ispirati alla Morte. ATALANTA (prima maglia) – ufficiale – L’Home Kit mantiene la tradizione del club, con le consuete strisce verticali blu e nere. Il termine “kit” è più comprensivo dei termini “divisa” e “uniforme”, che si riferiscono solo a maglia, pantaloncini e calzettoni. D’Attoma, solo pochi mesi prima osteggiato dai vertici del calcio tricolore, venne messo a capo della Promocalcio. FOCUS DILETTANTI: vince solo la Fidentina. Le maniche sono rifinite con linee decorative e il colletto è anch’esso in blu. Le maglie sono normalmente costituite da poliestere, per non intrappolare il sudore e il calore del corpo come una maglia fatta di una fibra naturale. Dicci di più di questa maglia! UDINESE (terza maglia) – ufficiale – L’Udinese presenta la sua terza maglia con un video pubblicato sui social.

«La parola ‘guerra’ diventava ufficiale anche per il calcio nell’anno 1944 quando si giocava, appunto, “il campionato di guerra”. Negli anni 2000 nascono anche nuovi concetti di sponsor, quali premium sponsor, gold sponsor, silver sponsor e official partner, che, seppur con diversi gradi di visibilità, trovano spazio nelle società calcistiche. Nel campionato di Serie A 1995-1996, la Juventus fu il primo club italiano a proporre una maglia recante un composit sponsor, ovvero due marchi pubblicitari assieme: grazie alla possibilità di inserire, nello spazio sul petto, sia il nome dello sponsor stesso sia il suo logo, la società bianconera abbinò sulle proprie divise da gioco il marchio dell’azienda Sony a quello del suo prodotto MiniDisc. Fino agli anni 1970, l’unica strada percorribile dagli sponsor per ottenere visibilità nel calcio italiano era limitata alla cartellonistica negli stadi e alla pubblicità nei mass media; in questo senso, è rimasto famoso l’operato della Stock, che coi suoi slogan pubblicitari all’interno del programma radiofonico Tutto il calcio minuto per minuto dedicati al brandy Stock 84, vide accrescere notevolmente la sua notorietà nel Paese.

white and orange cat on wooden table Dalla medesima stagione, delibera inoltre la concessione ad apporre un terzo sponsor commerciale sulla parte anteriore della maglia, portando a 600 cm² lo spazio totale dedicabile agli sponsor sulla casacca, destinando allo sponsor principale al massimo 250 cm², a quello secondario 200 cm², mentre al terzo i restanti 150 cm². Dal 2019 lo stadio Atleti Azzurri d’Italia, dopo essere divenuto di proprietà dell’Atalanta, cambia denominazione in Gewiss Stadium per via della sponsorizzazione da parte dell’azienda d’impiantistica Gewiss. Tullio Calzone, Serie B: forum proprietà a Milano. Dal 2017 lo Juventus Stadium, impianto di proprietà della Juventus, ha cambiato nome in Allianz Stadium in seguito alla cessione dei diritti di denominazione alla compagnia di assicurazioni Allianz. Dal 2018-2019, i palloni per il Campionato Primavera 2 e la Supercoppa Primavera 2 sono forniti da Kappa. Tuttavia, queste lame sono state oggetto di controversie, infatti molti allenatori le hanno accusate di lesioni, sia per gli avversari che per gli stessi portatori.