Mercoledì 8 ottobre 2008 allo stadio Artemio Franchi di Firenze, Fiorentina e Milan sono scese in campo per una amichevole dedicata a Borgonovo, il cui ricavato è stato devoluto alla ricerca sulla SLA. Dopo due stagioni (42 presenze e 7 gol tra campionato e Coppa Italia), nel 1992 lascia la Fiorentina e si trasferisce al Pescara. Coppa dei Campioni, segnando gli unici due gol in trasferta della squadra (a Helsinki e in semifinale contro il Bayern Monaco). La prima sede negli anni del calcio pionieristico, che videro il Milan contrastare l’egemonia del Genoa e conquistare tre campionati nazionali, si trovava invece presso la Fiaschetteria Toscana, in via Berchet, a due passi dal Duomo. Giglio stilizzato, usato in un rombo negli anni 50 e 60 del XX secolo. Negli anni seguenti invece come seconda maglia venne adottata una divisa verde, più precisamente dal 1931-32 (prima stagione in Serie A) fino all’interruzione bellica del 1943. Molte volte la seconda maglia verde venne indossata anche durante le partite casalinghe, poiché il marchese Ridolfi, presidente della società, gradiva questo colore tanto quanto il viola. Inizialmente si utilizzò il colletto a V, mentre, dalla fine degli anni 40, vi fu un’alternanza tra questa tipologia e il girocollo e, dal 1947, anche il colletto a camicia.
La divisa divenne iconica sia per i suoi tratti insoliti che per il fatto, soprattutto, che la Fiorentina tornò a sfiorare la vittoria dello scudetto dopo molti anni. Nelle tre stagioni dal 2017 al 2020 la Fiorentina ha creato quattro “divise speciali” da trasferta ognuna delle quali si ispirava al colore di un quartiere storico di Firenze. Nelle tre stagioni dal 2017 al 2020 la Fiorentina non ha utilizzato una seconda maglia unica, ma ha creato quattro “divise speciali” da trasferta ognuna delle quali si ispirava al colore di un quartiere storico di Firenze. Già nella stagione successiva la tenuta tornò interamente viola con lo storico logotipo. Dopo l’acquisto del logotipo e della tradizione sportiva da parte dei Della Valle, la Fiorentina poté tornare a indossare la maglia viola e assumere la storica denominazione (seppur variata in minima parte). Da sinistra: Gabriel Batistuta nella stagione 1996-97 con la divisa fiorentina ormai più ricorrente dalla seconda metà degli anni 80, interamente viola; Marcos Alonso Mendoza nel 2015 in una variante con dettagli dorati.
Le divise di quel biennio divennero iconiche poiché legate all’esplosione definitiva di Gabriel Batistuta e alla vittoria della Coppa Italia del 1996 e della conseguente Supercoppa Italiana. La supercoppa fu persa dai madrileni in modo umiliante con una sconfitta per 3-0 all’andata e una al ritorno per 2-1. Anche in Coppa i merengues non ebbero successo uscendo agli ottavi per mano dell’Espanyol subendo una sconfitta per 4-1 nella gara di andata e vincendo solo 2-1 al ritorno. Nella semifinale di andata contro il Bayern Monaco, il Milan vince in casa per 1-0 con un rigore di Marco van Basten fischiato per un fallo sullo stesso Borgonovo, mentre al ritorno Borgonovo segna il gol in trasferta, che, nonostante la sconfitta per 2-1, spinge il Milan verso la finale in virtù della regola dei gol fuori casa. Il 1991-92 fu particolarmente amaro per il madridismo: pur rimanendo a lungo in testa alla classifica, la squadra capitolina cedette all’ultima giornata lo scettro della Liga al Barcellona a causa di un’inopinata sconfitta contro il Tenerife: in vantaggio di 2-0, i blancos furono rimontati a causa di gravi errori difensivi, venendo infine sconfitti per 3-2. In Coppa del Re riuscì a raggiungere la finale, dove però fu sconfitto dai rivali dell’Atlético per 2-0. In Coppa Uefa, nella cui competizione godeva dei favori del pronostico, il club ebbe un cammino molto agevole che lo condusse in semifinale, ma fu inaspettatamente eliminato dal Torino.
Nonostante la mancata conquista del sesto titolo consecutivo il Real tornò a vincere in Coppa dei Campioni, dove eliminò tra le altre l’Anderlecht, l’Inter e in finale il Partizan Belgrado per 2-1. Si noti come solo Francisco Gento giocò in tutte e sei le edizioni vinte dal Real Madrid. La stagione 2008-2009 si aprì con la conquista della Supercoppa di Spagna nella doppia sfida contro il Valencia. L’ultima giornata vide la vittoria dei madrileni per 3-1 contro il Maiorca e così il Real si laureò campione di Spagna per la trentesima volta. Nonostante il cambio alla guida tecnica, a due giornate dal termine la sconfitta per 1-2 contro l’Extremadura UD causa la retrocessione in Tercera División, serie in cui il Real Jaén mancava da oltre un quarto di secolo. Sul fronte mercato, la società cede Ozil all’Arsenal e Kakà al Milan, e decide di puntare sui giovani: il canterano Carvajal, un terzino, viene promosso in prima squadra, mentre per la fase centrocampo-attacco si punta su Illarramendi e Isco, provenienti rispettivamente dalla Real Sociedad e dal Málaga. Nel 1978, durante il campionato, l’Adidas divenne il primo sponsor tecnico della società viola, introducendo tre linee nei fianchi delle maniche e dei pantaloncini; le nuove divise furono in tessuto acrilico.
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