Il Brasile è uno di quei posti in cui il calcio è ragione di vita, in cui un trionfo in Coppa del Mondo basta per far dimenticare povertà e disgrazie. “I bambini giocavano a pallone contro i muri delle case, per strada, sulle scalinate. Il Brasile era un paese povero ma anche felice, in cui da mattina a sera per le strade si vedevano frotte di bambini giocare allegri e accontentarsi del poco che avevano. Per ogni Tarantino la squadra è importante quanto la mamma, e anche se a causa di presidenti che hanno pensato solo ai loro affari, ci troviamo nel campionato nazionale dilettanti da un bel pò, ma nonostante questo ci siamo sempre distinti per attaccamento e amore incondizionato alla maglia in qualsiasi categoria. Non si trattava di una finale, in quanto fu giocato unicamente un girone all’italiana, ma tutti gli incontri furono disputati nello stesso impianto. Sarebbe stato come uscire dal rifugio sotto gli ultimi colpi ai velivoli in fuga. Trovai riparo sotto la tettoia di un capannone. Connessione internet non disponibile. Archiviato il 26 maggio 2015 in Internet Archive.
Nell’occasione gli chiesi se nel post partita avremmo scambiato le maglie. La partita decisiva si giocò il 16 luglio 1950 al Maracanã di fronte a 199.854 spettatori, record di ogni tempo. Al fischio finale dell’arbitro, il Maracanã si accasciò come un pappagallino colpito a morte a cui avevano strappato le ali, piuma per piuma, e tagliato la lingua. Poi venne il magazziniere della Samp con un sacchetto per me: Mancini mi aveva riservato due maglie e ne fui davvero contento. C’erano i palloni di cuoio con le cuciture e le maglie delle squadre senza scritte. Diverse squadre sono state accusate di fissazione dei prezzi, e nel 2003 il Manchester United è stato multato di 1,65 000 di sterline dall’Office of Fair Trading. Sarebbe stato bello vedere quel carnevale, vedere come la gente se la spassava con una cosa così semplice. Fu Friaca a portare in vantaggio i brasiliani al 47’. Ma Il grande Juan Alberto Pepe Schiaffino, detto il Dio del pallone, pareggiò i conti per l’Uruguay al 66’. A quel punto il Brasile con il pareggio sarebbe stato ugualmente Campione del Mondo. Fin lì aveva dominato tutte le partite e tutti i tifosi brasiliani erano sicuri che il Brasile avrebbe stravinto anche l’ultima gara.
Il minuto della partita che paralizzò tutti i tifosi brasiliani fu il 79’: la grande ala uruguagia Alcides Edgardo Ghiggia si involò sulla destra saltando il suo diretto avversario. Il cronista che commentava la partita per radio abbandonò il suo mestiere. Soccer era una parola nuova per i padovani, che suonava quasi come -sòcche- zucche, in dialetto. Il Brasile dei Mondiali del 1950 era una nazione umile in cui il calcio, impastato di umanità, si praticava con poche risorse economiche. Né sono condivisibili le affermazioni contenute nell’ordinanza impugnata secondo cui l’uso generalizzato del marchio o del logo della squadra di calcio, incidendo sul requisito della novità e della originalità, ne inficerebbe la validità. Le singole voci sono elencate nella Categoria:Dirigenti dell’A.C. Queste sono le parole che il grande scrittore Osvaldo Soriano gli attribuisce in uno splendido racconto-intervista pubblicato il 16 luglio del 1972 nel supplemento culturale del giornale La Opinión: “Loro per quella sera avevano preparato il carnevale più grosso del mondo e se l’erano rovinato. Allora mi chiedo perché gli acquisti succitati non hanno praticamente giocato mai. Tra i mesi di febbraio e marzo, anche gli appassionati dei motori avranno di che intrattenersi con il proprio sport preferito: a partire dal 29 febbraio, infatti, comincia l’avventura del Mondiale di Formula 1 2024, mentre dal 9 marzo si accendono i motori delle due ruote con la MotoGP 2024 e il Motomondiale.
Nessuno gli avrebbe più perdonato di averla soltanto sfiorato, quella palla. Lì quasi nessuno aveva le scarpe. Ma il detective si scansò e l’asta cadde a terra, rotolando fino ai suoi piedi. Un fiume di fango scorreva davanti ai miei piedi e vedevo baracche di lamiera verniciata scivolare giù dalle colline come biglie di vetro. Ci pensai giorno e notte atterrito ripetendo «C’è tempo», ma sapevo di avere già scelto. Ieri notte vi abbiamo aspettato. I nomi in grassetto sono tuttora giocatori del Barcellona. Attualmente, ci sono non meno di 60 negozi che coprono i territori di Francia e Belgio. Poi nella ripresa loro sono usciti fuori e giocando bene sono riusciti a pareggiare e ad avere parecchie chance. Io seguo il calcio femminile dal lontano 1989, conosco questo mondo molto bene e mi sono fatto l’idea che dobbiamo vedere la possibilità di collaborare con le squadre professionistiche come un’ulteriore motivazione, come l’opportunità di proseguire un lavoro importante con la massima professionalità. Drago Tarantasio, Simbolo Visconti signori di Anguaria (dal latino anguis serpente) detto dai milanesi ‘Il Biscione’ per via di varie leggende che… Condivido le scelte di Hibbitt, potrebbero rientrare tutte nella classifica dal 10 al 20, , in particolare la meravigliosa maglia a V del cagliari dello scudetto.
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