Non stiamo parlando dle fascino dle calcio giocato, maglie calcio più belle nè tantomeno di quello parlato. Moltissime emittenti televisive hanno sviluppato app dedicate alla trasmissione delle partite di calcio in diretta. Il 4 luglio 2022, la società diventa ufficialmente di proprietà del City Football Group per l’80% delle quote, il restante 20% resta in mano alla società di Mirri ed al gruppo “Amici Rosanero”. Il suo ingaggio di fatto rappresentò il vero “colpo” del Cosenza neo-promosso in serie B. Sotto le direttive di Demaria venne allestita una squadra valida e competitiva per il traguardo della salvezza, in cui erano solo quattro i reduci dell’annata precedente, ma nel girone d’andata la compagine calabrese incontrò varie difficoltà, per poi risollevarsi nel girone di ritorno e conseguire il traguardo prefissato, in virtù dell’undicesimo posto in graduatoria. Dopo la partenza di Reja e di alcuni protagonisti dell’annata 1991-1992, la squadra non riuscì a replicare l’exploit. La squadra silana, guidata inizialmente da Giovanni Di Marzio viena affidata dopo 8 giornate a Edoardo Reja, che ottiene la salvezza dopo lo spareggio di Pescara con la Salernitana, deciso da un gol di Marulla nel primo tempo supplementare, grazie al sostegno dei 7.000 sostenitori cosentini al seguito. In quella particolare fase storica è il dirigente Carlo Leonetti che riesce a convincere l’italo-argentino Attilio Demaria (ex campione del mondo nel 1934 con la nazionale italiana allenata da Vittorio Pozzo) ad accettare il ruolo di allenatore-giocatore della formazione silana, impegnata per la prima volta nel campionato cadetto.
Ero un campione della Juve, passavo la palla a Cabrini, a Tardelli, a Scirea, duettavo con Platini. 15 gol, e uno che faccia girare la palla quando la prendiamo in difesa. Il 1989 fu l’anno anche della misteriosa morte dell’ex calciatore del Cosenza Donato Bergamini, a cui oggi è intitolata la curva sud dello stadio San Vito. Dopo aver conseguito il piazzamento utile per la disputa della Coppa Italia Professionisti (1986-1987), Di Marzio fu l’artefice, nel 1987-1988, della promozione in Serie B attesa per ben 24 anni, beneficiando di calciatori quali Simoni, Marino, Lombardo, Castagnini, Giovannelli, Galeazzi, Bergamini, De Rosa, Lucchetti, Urban, Padovano, oltre a Fantini, Montrone, Maniero, Del Nero, mentre il timone della presidenza era nelle mani dell’avvocato Giuseppe Carratelli. La retrocessione fu prontamente riscattata dall’immediata promozione nella stagione successiva (1997-1998) sotto la guida di Giuliano Sonzogni, dopo una lunga cavalcata che vide il Cosenza sempre in testa al campionato dalla prima giornata.
Presieduta dallo stesso sindaco, la squadra, guidata in campo da Gigi Lentini, dopo tre cambi di allenatore ottenne la settima piazza sotto la guida tecnica di Luigi Marulla. L’anno dopo il club subì la retrocessione sotto la guida di Pietro Fontana, cui fece seguito la promozione firmata da Renzo Aldi, ma la stagione 1981-1982 fu anno di grandi cambiamenti: dopo 37 anni di attività, con tanti successi e qualche delusione, l’A.S. Gli umori della folla non erano più gli stessi e le continue disillusioni generarono l’ennesimo episodio deprecabile: il 27 marzo 1977, in occasione dell’incontro Cosenza-Paganese, l’arbitro Sancini di Bologna e i suoi collaboratori furono linciati e i tifosi rossoblù, a causa della squalifica che ne conseguì, furono costretti a peregrinare lontani dal San Vito per un anno e mezzo. Cosenza. Oggi la curva nord dello stadio San Vito porta il suo nome. L’esonero di Francesco Liguori, durante la stagione 1986-1987, determinò l’arrivo a Cosenza di Gianni Di Marzio, che legò il proprio nome alla storia del club silano.
Avevamo traversato insieme Torino due volte quel giorno, e prima di cena, sullo spiazzo di Po davanti all’ospedale, m’ero accorto che proprio in quei luoghi avevo conosciuto Cate e che di là passavamo per andarcene in barca. Si potrebbe pensare a una partita normale di fine stagione, in cui nessuna delle due squadre ha più nulla da chiedere al campionato: provo a spiegarvi perché non sarà così e perché domenica sera alle 20.45 tutti gli amanti del calcio dovrebbero essere seduti davanti al televisore a godersi questo spettacolo. Mi fermo ancora oggi al cimitero di Villefranche a salutare il mio Pres davanti alla tomba che divide con donna Cecilia. Nel secondo campionato di Serie B, nel 1947-1948, la società provvide a confermare in blocco sia l’allenatore (Demaria) sia i giocatori della prima stagione (con l’eccezione del portiere Caruso, sostituito da Mari), combinandoli con nuovi innesti, ma la squadra, malgrado il decimo posto, non si assicurò la permanenza nella serie cadetta (garantita invece alle prime sette squadre in classifica, stante la riforma del campionato). Diventa impossibile ricapitolare qui per filo e per segno tutti i diversi moduli e giocatori utilizzati in questa stagione, creare maglie da calcio si può solo azzardare un riassunto. La squadra, affidata a di Julius Zsengeller, fu potenziata con alcuni giovanissimi, e tenne un passo ammirevole, cui tenne testa solo il Trapani, cedendo in dirittura d’arrivo.