Per aiutarti, ti suggeriamo idee regalo originali di calcio per il Natale 2021. Un regalo unico imprescindiile per tutta la vita. Per questo, più che di Mondiale della consacrazione, si dovrebbe parlare di Mondiale della conferma del livello assoluto di uno dei difensori più completi e affidabili nel panorama internazionale: quasi mai in difficoltà contro il diretto avversario nell’uno contro uno, implacabile di testa (quattro duelli aerei vinti di in tutti e 630’ giocati), a suo agio quando si è trattato di coprire qualche svarione di troppo del compagno di reparto Umtiti o di far ripartire l’azione dal basso (87.3% di pass accuracy su quasi 48 tocchi di palla, oltre sei lanci lunghi effettuati ogni 90’). Il poter contare su un elemento del genere ha permesso alla Francia, come ha scritto Alfonso Fasano su Undici, la Francia di costruire un modello di gioco in cui «la transizione positiva è legata a strutture difensive e connessioni preparate in allenamento, che tendono ad esaltare il talento individuale dei calciatori offensivi in campo aperto». Non crediamo che il risultato di quella partita (e quello della “finalina” con il Belgio) abbia spostato qualcosa nel giudizio di fondo: dopo anni di discreta penuria nel ruolo la Nazionale di Sua Maestà britannica può nuovamente contare su un estremo difensore sicuro nell’ordinario e in grado di esaltarsi nello straordinario (si veda la parata su Uribe nel finale di gara contro la Colombia), oltre che discretamente reattivo e intuitivo sui calci di rigore.

Il Mondiale russo ci ha consegnato un Maguire maturo, pronto e dalla multidimensionalità insospettabile: oltre all’atteso dominio nel gioco aereo (fino alla semifinale con la Croazia era il giocatore ad aver vinto il maggior numero di duelli arei 33 – di cui 12 solo nella gara contro la Colombia – alla media di 6.8 a partita), si è dimostrato particolarmente abile anche in fase di impostazione (quasi 89% di pass accuracy su 62 passaggi e quattro long balls giocati ogni 90’), surrogandosi ai compagni di reparto in fase di prima costruzione nel momento in cui il pressing selettivo degli avversari gli lasciava spazio e tempo per la giocata in verticale. Non lo sapeva. Gli avevano fatto credere che i debiti ammontavano a 598 milioni; alla prima ricognizione scoprì che il buco era più vicino ai tre che ai due miliardi. Con l’aura da underdog che ha fatto il resto, come evidenziato da Four Four Two: «Per anni i tifosi dell’Inghilterra hanno faticato a trovare un giocatore della Nazionale con cui identificarsi. “leader” della Juventus e della Nazionale. Roberto Bettega, per un decennio uomo-simbolo della Juventus. Una dolorosa rinuncia c’è ugualmente: è quella di Bettega, fermo per infortunio.

Invidiosi dei tesori così generosamente elargitigli, gli dei hanno preteso in cambio esorbitanti balzelli: se una malattia polmonare nel gennaio del 1972 ne mise in dubbio addirittura la carriera, un grave infortunio a un ginocchio nel novembre ’81 lo escluse dai fasti del Mundial spagnolo. Poi quella storia d’andare a giornata non gli andava affatto, a lui ch’era nato padrone, sito magliette calcio l’aveva detto anche il nonno. Cus Genova, il settore giovanile riparte: nuovo staff, e c’è posto anche per gli U5! Per poter pagare, comandavo del vino. Bettega fa si che la partita si sottragga alla vicenda labile delle gare comuni del campionato per iscriversi nel catalogo succinto delle partite da ricordare. Le gente ora crede in lui, che è migliorato progressivamente nel corso del torneo». Nel corso dell’ultima stagione avevamo già segnalato come la narrazione che si stava sviluppando intorno a Paul Pogba, al netto delle difficoltà incontrate dal Manchester United di Mourinho nel corso dell’annata, fosse assolutamente pregiudizievole delle effettive qualità dell’ex giocatore della Juventus. Franquito, dopo le polemiche occorse nel match contro il River per il giallo rimediato con il capitano del Milo, Tuzio: “I miei compagni di squadra dicono che sono matto, ma io lo faccio ormai da anni”.

L’avvio bianconero in campionato è altalenante: nelle prime quattro giornate la squadra riesce a vincere solo a Udine, mentre perde le gare contro Bari e Palermo, e pareggia quella contro la Sampdoria, più un altro pari in Europa League contro il Lech Poznań. Nel 2014 il giocatore ad aver creato più occasioni da rete durante il Mondiale fu Lionel Messi, a quota 23. Nell’edizione 2018 il testimone è passato a Kieran Trippier (24, con un assist a referto e quattro passaggi chiave di media a partita), quasi a voler dimostrare quello che Giorgio Coluccia sottolineava su Undici qualche giorno fa in relazione al sistema di Gareth Southgate: «I meccanismi sono imperniati sui due esterni a tutto campo, Trippier e Young, validi in entrambe le fasi: arretrano sulla linea di difesa quando c’è da coprire, avanzano fino ad allinearsi a Dier in fase di spinta, permettendo ad Alli e Loftus-Cheek di buttarsi in avanti per aumentare il peso specifico dell’attacco». Il nome venne cambiato in Ypiranga: questa denominazione, però, non trovo molto consenso nel Consiglio, e così venne rimossa. Abbiamo anche ballato molto. Certo, non è questo l’elemento che ti farà vincere le partite e ti farà fare bella figura con i tuoi amici, ma scendere in campo con il giusto “kit” può rappresentare un motivo d’orgoglio anche solo per te stesso.

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