Allestita dal punto di vista architettonico dallo studio di Giovanni Damiani (con tanto di campo di calcio e spalti) e curata sotto il profilo storico dal prof. Roberto Spazzali, la mostra (a ingresso libero e aperta fino al 3 febbraio, con orari variabili ma indicativamente al pomeriggio dalle 15.00 alle 23.00, festivi e prefestivi anche al mattino) si sviluppa attraverso una sezione cronologia e più sezioni tematiche che approfondiscono per testi e immagini la storia della Triestina, raccontando 100 anni della città con le sue vicende. Cate scendeva sotto il sole, vestita a colori, saltellando. Una sera Cate salí le scale di casa mia per fumare una sigaretta tranquilli, e stavolta facemmo l’amore con piú gusto sul letto e lei diceva com’è bello, quando piove o fa freddo, venirsi a trovare e stare insieme a discorrere e sfogarsi. ↑ Citato in Fabio Vergnano, Agnelli: il Comunale, casa Juve, La Stampa, 22 marzo 1997, p. ↑ Striscione esposto dalla tifoseria organizzata del Nantes nel secondo tempo della gara FC Nantes 0-3 Juventus FC del 23 febbraio 2023, valevole per il ritorno dei play-off di UEFA Europa League; le due squadre si ritrovavano contrapposte in una competizione confederale per la prima volta dalle semifinali di UEFA Champions League 1995-1996, quando il club bianconero aveva prevalso su quello francese.
Prima del tiro dalla bandierina Pontiggia ammonito per proteste. ↑ Striscione esposto dalla tifoseria laziale in onore dell’avvocato, morto pochi giorni prima. Dalla 𝐑 stilizzata anni ’70/’80 sul retro del collo alle strisce adidas in giallo, arancio e rosso, fino alla decorazione 𝑔ℎ𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑠𝑐𝑖𝑛𝑎𝑡𝑎 negli stessi colori sugli orli delle maniche, ispirata ai mosaici dell’Antica Roma. ↑ a b c Striscione esposto dalla tifoseria bianconera in occasione di Juventus-Piacenza del 26 gennaio 2003, in ricordo di Gianni Agnelli, morto due giorni prima. ↑ Ironico striscione della tifoseria interista riferito allo storico presidente bianconero, Gianni Agnelli, mancato pochi giorni prima, e a Giuseppe Prisco, storico dirigente nerazzurro, morto un anno prima. ↑ a b Citato in Alberto Sinigaglia, L’Avvocato visto dall’Avvocato, La Stampa, 12 gennaio 2004, p. Io facevo da traduttore perché ero l’unico che capiva un po’ la lingua, anche se i compagni mi prendevano in giro, visto che il mister faceva discorsi lunghi e io li traducevo in 4-5 parole. A chi gli chiede di risolvere il quesito che aleggia da giorni a Firenze sulla reale pronuncia del suo cognome (poi scopriremo che si dice Commìsso, con l’accento sulla i) risponde: “Chiamatemi Rocco, nessun dei miei 4mila 500 dipendenti mi chiama mister Commìsso, tutto mi chiamano Rocco”.
Il capitano sale sul palco accompagnato dal presidente Franzo Grande Stevens che gli consegna la targa con tutti i suoi goal: «Ringrazio la società e i tifosi per come mi hanno festeggiato», dice Alessandro, che corona poi una giornata indimenticabile firmando la vittoria sulla Reggina con un’altra perla, un sinistro imparabile. Comunque le tue parole mi fanno pensare a come deve essere vedere una grande vittoria internazionale con gli occhi di un bambino … In tre parole, essere football nerds. Una volta chiesero ad Agnelli quali fossero le tre cose più importanti nella sua vita. Ho l’onore e il privilegio di esserne il Capitano dall’inizio dell’avventura femminile, alzare trofei è il nostro unico obiettivo, seguendo e mettendo in campo sempre i tre valori cardine elencati. Il nostro amato sport, però, non si risolve in un cambio d’abito e non può essere ridotto ad una passerella da settimana della moda, nel corso della quale mettere in mostra la propria resistenza all’imbarazzo.
A parte quello che ho vinto, essere stato alla Juventus è un’esperienza che ti rimane dentro, diventa stile di vita. Dal lunedì al sabato è impegnativa perché sai che per essere a quel livello devi allenarti e impegnarti più degli altri, dare il massimo durante tutta la settimana per arrivare al top alla partita. Questa mentalità vincente, e il sacrificio per la squadra sono cose molto belle, perché vedo che tutti noi siamo pronti a dare una mano, a lavorare per il gruppo e il collettivo. A volte questa mentalità sorprende chi viene alla Juve. Voglio ricordare che gli sarebbe piaciuto festeggiare la terza stella, chissà chi gliela regalerà, comunque la vedrà di sicuro dal cielo. Io per esempio sono convinto che ci siano finti tifosi anche qui che scrivono qua do va male e fomentano polemiche, gli esempi non mancano. 70mila e passa tifosi in delirio pagheranno mille lire per assistere ai primi palleggi dell’idolo che oscurerà tutti, Dieguito. All’Università ho studiato, invece, diritto penale motivo per cui posso parlare a pieno titolo della Juventus. Allora avranno il diritto di farne un bene privato. Allora tutto va bene. Questo fatto impegnava anche i morti, era l’ultimo di una serie sanguinosa che aveva indignato tutto il mondo civile.
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