Se senti che gli anni sono passati e non ti sembra di essere più agile come un puma come eri una volta, siediti comodo a guardare una partita di calcio o del tuo sport preferito con un boccale di birra personalizzabile! La partita si disputa tra due squadre di 6 giocatori, di cui uno portiere, in due tempi di 25 minuti ciascuno. Fu proprio il calciatore originario della provincia di Napoli a guidare la Salernitana alla salvezza, al termine di una stagione partita sotto i peggiori auspici, con il prematuro esonero di Aldo Ammazzalorso, e conclusa con una salvezza tranquilla, targata Angelo Adamo Gregucci. Dopo il fisiologico periodo di transizione, la Salernitana riuscì a ritrovarsi, macinando punti e risultati, rimanendo matematicamente in corsa per i play-off fino al termine del campionato, concluso al 10º posto. Alla ripresa, la Salernitana, che pur orbitava nelle posizioni utili a centrare un piazzamento play-off, non fu capace di reggere il ritmo delle avversarie, sprofondando al decimo posto in classifica, a -2 punti dalla soglia necessaria per la qualificazione agli spareggi promozione. Dopo una partenza caratterizzata da incertezze e risultati rocamboleschi, frutto anche del brusco cambio di allenatore, la Salernitana prese la testa della classifica, alternandosi a lungo con Benevento e Juve Stabia, prima di piazzare l’allungo decisivo, grazie a una serie di vittorie nelle sfide chiave della stagione.

Grazie all’apporto di nuovi innesti (Antimo Iunco, Massimo Ganci) e soprattutto di un calciatore costantemente ignorato dai precedenti allenatori (il sudamericano Roberto Merino), Brini raggiunse la salvezza, conquistando 14 punti nelle 8 partite finali. La sostituzione del tecnico boemo con Franco Varrella, alla sua seconda esperienza in granata, si rivelò inutile: la Salernitana chiuse il campionato ultima e staccata di 22 punti dalla prima squadra salva (il Napoli). Il sospirato traguardo fece guadagnare al tecnico la riconferma e alla società la possibilità di giocare in Serie B nell’anno del novantesimo anniversario dalla fondazione. Dalla stagione 2023-2024, la Serie C torna ad affiancare il proprio nome a quello di uno sponsor, rinominandosi Serie C Now in seguito all’accordo col servizio streaming Now. Col Lecce ormai matematicamente relegato ai play-off e l’Empoli già promosso in massima serie, il 10 maggio 2021, la Salernitana si presentò per giocare l’ultimo turno di campionato allo Stadio Adriatico di Pescara, dove già nel 1991 e nel 1996 aveva perso, rispettivamente, la permanenza in Serie B e la promozione in Serie A. Mentre la diretta rivale per il secondo posto (il Monza) crollava inaspettatamente in casa col Brescia, il rigore di Anderson e le marcature di Casasola e Tutino spianavano alla squadra di Salerno la strada per la promozione in Serie A, dopo 22 stagioni di assenza.

Al termine del campionato, dopo la vittoria sulla SPAL e il pareggio a Sassari, il Mantova viene ammesso in terza serie, ma i debiti causati dalla gestione Lodi iniziano a impattare sull’operatività del club. A 90′ dalla fine del campionato e dopo aver sprecato diverse occasioni per ottenere la salvezza matematica, Gregucci fu esonerato; subentrò ancora una volta Menichini il quale, pur non riuscendo a battere la corazzata Pescara nell’ultima trasferta del campionato, centrò la sua seconda salvezza in granata, grazie alla vittoria ai rigori contro il Venezia, al termine di una drammatica doppia sfida di play-out. La salvezza fu ipotecata già nella gara d’andata, grazie a un perentorio 1-4, cui seguì un’altra vittoria casalinga. A peggiorare le cose, arrivò però la sconfitta con il Perugia, una delle dirette concorrenti per la salvezza. La situazione di classifica deficitaria fece sì che il presidente Aliberti tornasse sui suoi passi per richiamare l’allenatore nativo di Trapani, che riuscì a centrare la salvezza a 180′ dalla fine del torneo, portando i granata al quindicesimo posto. Fallito il ritorno in B, la Salernitana ripartì da una compagine societaria ridotta, per via dell’uscita di scena di alcuni soci del presidente Lombardi. Ordina in grandi quantità e approfitta di un super sconto, crea maglie calcio dividetevi in squadre e date il via ai giochi con un bel calcio d’inizio.

Di quell’anno, si ricorda un particolare record: dopo 7 secondi e 88 centesimi dal fischio d’inizio di Ancona-Salernitana, Daniele Bellotto della Salernitana mise a segno quello che sarebbe diventato il gol più veloce della storia del calcio professionistico italiano. Nonostante la crisi societaria imperversasse, l’impegno e il particolare entusiasmo del gruppo (rappresentato da giovani quali Jefferson, Antonino Ragusa e Fabinho, oltre a veterani del calibro di Nicholas Caglioni e Davide Carrus) portò a un rinnovato spirito comune che contagiò anche la tifoseria, fruttando la conquista del terzo posto nel girone di campionato, utile a un piazzamento nella griglia play-off. Il club richiese invano, insieme ai concittadini dell’Edera, l’ammissione al campionato di Serie B-C Alta Italia venendo invece inserito nel girone A della Serie C Alta Italia 1945-1946. La complicatissima situazione di Trieste non contribuì a creare un clima sereno, anzi. Il clima non sereno ebbe ripercussioni anche sulla squadra, che collezionò appena 12 punti nelle prime 17 uscite. Il clima di grande instabilità economica finì per influire sulle prestazioni dei granata, che persero diversi punti, favorendo il ritorno delle avversarie. Furono fondamentali alcune intuizioni del tecnico boemo, che trasformò Fabio Vignaroli in un centravanti implacabile (20 gol in campionato) e ottenne prestazioni di rilievo da parte di diversi giovani giocatori giovanissimi e ancora sconosciuti, quali Samuele Olivi e Nicola Campedelli (per i quali giunse la convocazione in Nazionale Under-21), Marco Zoro, Alfonso Camorani, Giorgio Di Vicino e Babú.

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