La stagione 1981-1982 fu quindi la prima che consentì l’esposizione degli sponsor commerciali (oltre a quelli tecnici già arrivati tre anni prima) sulle maglie delle squadre nel calcio italiano: 28 squadre sulle 36 totali dei primi due campionati (16 di A e 12 di B) si presentarono ai nastri di partenza con le storiche maglie per la prima volta marchiate da sponsor. L’inizio di stagione è positivo per i gialloblù, che non avvertono il salto di categoria, e ottengono due vittorie e un pareggio nelle prime quattro gare. In questa stagione la squadra si toglie molte soddisfazioni, tra cui il pareggio in casa della Juventus (2-2) dopo aver condotto per 0-2 fino agli ultimi minuti, un altro sempre in casa del Napoli (futuro campione d’Italia) per 1-1, e la vittoria in casa della Lazio per 1-3. Si segnala un cambio a stagione in corso riguardo gli allenatori, con Davide Nicola che viene esonerato in favore di Paulo Sousa.

Il colombiano segna tre reti in due partite, magliette personalizzate calcio e si candida a dare il suo apporto per il finale di stagione. E allora dopo sei mesi di campionato ti guardi in giro e scopri che Zaza e Berardi sono due grandi giocatori, ma che la Juventus ha preferito lasciarli a Sassuolo in vista di un futuro (forse) riscatto. Il Grande Toro quel giorno di Maggio faceva ritorno da Lisbona dove la squadra era andata ad affrontare un’amichevole contro il Benfica in quanto il presidente della squadra lusitana era in difficoltà economica; d’altronde il calcio è anche questo, c’è di più di un semplice pallone un campo di gioco e delle porte, c’è passione, c’è empatia, ci si aiuta nei momenti di difficoltà, anche se forse questo aspetto appartiene al passato. E questo, si badi bene, è un discorso che viene prima dell’eventuale giudizio estetico, sempre e soltanto soggettivo, che si può avere su una simile proposta.

La Spagna del calcio degli anni ’90 e ‘2000 (che trova il proprio momento fondante nella Quinta del Buitre prima e nel Dream Team di Cruijff poi) ugualmente ha creato una propria cultura, l’ha coltivata (al di là delle ricorrenti considerazioni superficiali della stampa specializzata e dei tifosi iberici su cosa è buon calcio e cosa no), l’ha difesa, l’ha affermata, e ha raccolto i frutti che meritava. Poi si può ricordare infine la AS Roma che il 1 Settembre 2017 ha organizzato una amichevole il cui incasso è stato devoluto alla società e alle famiglie delle persone scomparse in quella tragedia. Tocca poi a Zapata segnare la quarta rete, ancora su suggerimento di Callejon. Zapata è bravo a tramutare in rete un passaggio di Callejon, facendosi trovare pronto sul secondo palo un po’ come in occasione del gol al Porto. Si possono citare su tutte il Barcellona, la cui società in occasione del consueto Trofeo Gamper ha deciso di affontare la Chapcoense il 7 Agosto 2017 . IL MESSICO CELEBRA IL “DIA DE LOS MUERTOS” (2024-2025) – In occasione delle ultime partite, la nazionale messicana ha arricchito la sua maglia con delle decorazioni ispirate al Giorno dei Morti, una tradizione risalente all’epoca precolombiana con cui in Messico si onorano i defunti tra cibo, musica, rappresentazioni e costumi ispirati alla Morte.

Nella stagione 2018-2019 la Berretti della Giana Erminio è diventata la prima squadra giovanile gorgonzolese a qualificarsi alla fase nazionale del relativo campionato. Si può pensare che, fra nazionale e club, in tutti questi anni, tale stile di gioco si sia affermato come quello più riconoscibile e originale nell’intero panorama europeo. Naturalmente lo si vuole anche etichettare questo ciclo, per una questione di comodità, e l’etichetta più in voga è sicuramente quella del “tikitaka”, inteso come gioco propositivo, avvolgente e basato sul possesso-palla non solo come strumento per aprire spazi nella difesa avversaria schierata, ma anche come premessa fondamentale dell’equilibrio difensivo. Il Napoli ha espresso un gioco spezzettato, con poca spinta a centrocampo, troppi passaggi in orizzontale e poco, pochissimo filtro là in mezzo. Tutti accomunati dalla stessa cultura, segno che qualcosa si è saputo costruire al livello della cantera (nonostante nazionali giovanili spesso raccogliticcie sul piano dell’organizzazione), al di là della straordinaria concentrazione di talento. La Chapecoense invece il 28 Novembre del 2016 si stava apprestando a giocare la finale della Copa Sudamericana ( un torneo internazionale per club annualmente organizzato dalla CONMEBOL) contro i colombiani dell’Atletico National, quando è stata coinvolta nella tragedia aerea avvenuta presso la città colombiana di Medellin a causa di quella che si può definire una sciocchezza; infatti all’inizio si parlò di un guasto tecnico, ma alla fine si scoprì che a causare la caduta dell’aereo fu il carburante banalmente terminato.