Questa interattività può essere sfruttata dalle squadre di calcio e dagli organizzatori degli eventi per creare una connessione più profonda con i tifosi e promuovere l’entusiasmo intorno alla partita. Invece la seconda divisa ipotizzata per la Coppa del Mondo del 2018, alla quale l’Italia non partecipò, era completamente bianca, con un ampio girocollo orlato di azzurro, e richiami allo stesso colore e al tricolore della bandiera sull’orlo delle maniche. La terminologia utilizzata nel testo costituzionale è araldicamente impropria: la “banda”, per definizione, è quel tipo di partizione che divide la bandiera diagonalmente. Sia la categoria che il nome non ebbero vita lunga: nonostante il settimo posto finale, sufficiente a garantire la permanenza in Seconda, il sodalizio non si iscrisse al campionato successivo, e si sciolse per poi ripartire dalla Terza Divisione Venezia Giulia 1927-1928 come Unione Sportiva Pordenonese. Il nuovo stemma, sulle divisa azzurre dalla seconda metà del 1991, rappresenta una “i” composta da una striscia stilizzata e obliqua, con il puntino azzurro in alto a sinistra; nella parte alta della striscia verticale trovavano posto le tre stelle dorate su campo azzurro, al centro su campo bianco la denominazione estesa FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO e, in basso, il tricolore. Venne utilizzato dalla successiva gara di qualificazione al campionato del mondo 2010, del 6 settembre, a Larnaca contro Cipro.
La seconda divisa venne indossata al campionato del mondo 1986 solamente nell’incontro con la Corea del Sud, nell’abbinamento maglia e pantaloncini bianchi, con calzettoni azzurri, mentre non fu mai utilizzata sia al campionato d’Europa 1988 sia al campionato del mondo 1990. Più in generale, fu indossata solamente in altre due occasioni: nell’amichevole del 31 marzo 1988 a Spalato con la Jugoslavia e nell’incontro di qualificazione al campionato d’Europa 1992, del 22 dicembre 1990 a Limassol contro Cipro. Dopo la partenza del tecnico Zeman, passato alla Lazio, nel 1994-1995 il Foggia guidato da Catuzzi retrocede in Serie B (nonostante il raggiungimento delle semifinali di Coppa Italia); inizia un periodo meno felice per il club rossonero, che dopo tre anni di serie cadetta retrocede consecutivamente per due stagioni, ritrovandosi nel 1999 in Serie C2. Durante il quadriennio 1995-1998, in cui la Nike fu lo sponsor tecnico della nazionale, le seconde divise dell’Italia furono uguali alle divise “home” per trama nelle maglie, nei pantaloncini e nei calzettoni, con la sola inversione di colore tra l’azzurro e il bianco.
L’utilizzo del marrone creò discussioni, poiché in origine i calzoncini di quell’epoca erano bianchi e i calzettoni neri, ma la scelta venne motivata con ragioni estetiche, anche se forse influì il timore di utilizzare il nero creando polemiche, in quanto quel colore era associato al regime fascista, in auge durante il Periodo d’oro della nazionale italiana. La seconda maglia del periodo 1991-1994 venne utilizzata in quattro occasioni: nelle trasferte in Scozia, Irlanda ed Estonia e nell’incontro di Cesena con la nazionale di San Marino. Nel periodo post sponsorizzazione Adidas, dopo il mondiale di Argentina 1978, la seconda divisa venne indossata in due incontri: nelle amichevoli dell’8 novembre 1978 a Bratislava con la Cecoslovacchia e del 13 giugno 1979 a Zagabria con la Jugoslavia; in entrambi casi l’abbinamento fu maglia e calzoncini bianchi con calzettoni azzurri. Fu indossata, durante il torneo continentale vinto dall’Italia, in due incontri: con Turchia e Belgio, nel completo interamente bianco.
Nel corso degli anni il Foggia ha mantenuto un posto di rilievo nella cultura nazionale poiché durante gli anni novanta con Zeman allenatore riuscì a ottenere la ribalta del panorama calcistico nazionale. La mascotte ufficiale del club è il ramarro: l’intuizione si deve al decano dei giornalisti locali, Gildo Marchi (detto “il maestro”, scomparso nel 2004 all’età di 85 anni) che nei primi anni Sessanta soprannominò i neroverdi come i “Ramarri del Noncello”. Nella Coppa Italia di Serie C ramarri subito fuori nel primo turno, superati (0-1) dall’Imolese. Quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti Basilicata. Questa divisa casalinga fu indossata in entrambi gli incontri: in semifinale con la Spagna la maglia e i calzettoni azzurri furono abbinati al pantaloncino blu navy, mentre nella finale per il terzo posto con il Belgio ai calzoncini bianchi. I calzoncini furono bianchi, con bordo blu laterale, con in vita un elastico con al centro la scritta ITALIA. Coppa Italia di serie C, si parte da un vecchio rivale Archiviato il 27 maggio 2019 in Internet Archive. Roberto Beccantini, Un secolo allo stadio, da La Stampa, 124 (CXXXII), 8 maggio 1998, p. Center (L to R) Gianluca Zambrotta,Mauro German Camonaresi, Simone Perrotta, Fausto Rossi, Giovanni Trapattoni, Adriano Bardin, Giuseppe Favalli, Cristiano Zanetti.
È possibile trovare maggiori informazioni su maglia calcio sulla nostra homepage.