L’annata successiva vide il ritorno dell’arancione con il colletto a girocollo blu scuro e grigio, i bordi delle maniche grigi e un inserto blu scuro sui fianchi. Nella stagione 2014-2015 la Nike decise di tornare a produrre una terza divisa, realizzando una maglia, caratterizzata da due tonalità di azzurro, chiaro sul fronte e scuro sul retro, divise da una striscia nera che partiva dal colletto a polo e terminava sui calzettoni. Tale logo fu caratterizzato dall’introduzione di alcuni elementi di novità riguardanti la corona circolare e il disco centrale: il colore della corona, infatti, passò dal bianco al blu, mentre la scritta riportata al suo interno da nera divenne bianca, inoltre, anche per quest’ultima, quale tipo di carattere fu scelto il Times New Roman, già proprio della «N»; al disco centrale azzurro, infine, fu aggiunta una bordura bianca. Sempre per quella stagione, inoltre, furono prodotti dei distintivi a spilla che recavano il logo collocato all’interno di due cerchi concentrici (con quello più interno “attraversato” dalle orecchie dell’animale), tra i quali era inscritta la denominazione del club. A partire dal 2009, si susseguirono due lunghe collaborazioni, la prima, prolungatasi per ben sei stagioni, con Macron, e, la seconda, pure perdurata sei stagioni, con Kappa, alla sua seconda esperienza con gli azzurri.
Nel corso della stagione 1965-1966, l’emblema del club riprodotto sulle divise da gioco fu semplificato ulteriormente: la «N» azzurra, in maiuscolo e priva di grazie, fu inserita in uno stemma tondo dal fondo bianco e con un doppio bordo azzurro (più sottile) e bianco (più spesso). Lo swoosh caratteristico dello sponsor tecnico è in grigio, così come lo stemma monocromatico, che in questa maglia trova spazio a sinistra. Nell'”euro-divisa” 2019-2020, il bianco degli inserti della jersey e l’azzurro degli inserti dei calzoncini erano sostituiti dal blu, mentre nomi e numeri di maglia erano in platino. L’Inter ne prende due dal Real e finisce seconda. Successivamente, inoltre, tale emblema fu oggetto di due ulteriori restyling: in una prima variante, la «N» fu rimpicciolita e assunse il design già adoperato per lo stemma “a botte” di fine anni cinquanta e al disotto di essa fu inserita la scritta SSC NAPOLI, che seguiva l’andamento curvo dello scudo; in una seconda variante, infine, furono inserite, nella parte bassa del bordo dorato, tre linee sequenziali che richiamavano i colori della bandiera italiana. Diverse sono le varianti che furono riprodotte di questo emblema, a seconda delle differenti combinazioni di colori.
Nell’estate del 2003, Legea divenne il nuovo fornitore ufficiale, ma, a causa delle vicissitudini societarie del club, la collaborazione cessò dopo una sola stagione, sebbene l’azienda pompeiana avesse già concepito e realizzato le divise per il torneo 2004-2005. Sponsor tecnico, con un accordo biennale, divenne, quindi, Kappa, alla quale subentrò, per il triennio 2006-2009, Diadora, che, dunque, ritornava “a vestire” gli azzurri. Nel 1980, subentrò nuovamente la Ennerre, che si legò agli azzurri fino al 1984, quando la fornitura tecnica fu appannaggio di Linea Time, 4 maglia milan 2025 il cui accordo con il Napoli durò per una sola stagione. La prima azienda di abbigliamento sportivo a produrre materiale tecnico per il club napoletano fu la Ennerre, dell’ex calciatore Nicola Raccuglia, che realizzò le divise per il biennio 1976-1978. Invero, in quegli anni, le norme federali ancora vietavano la pratica delle sponsorizzazioni, sia per i fornitori tecnici, sia per gli sponsor commerciali, pertanto il marchio Ennerre non poté comparire sulle casacche della squadra azzurra. A partire dalla stagione 1989-1990, la pratica di adoperare più varianti dello stemma cadde in disuso e l’unico logo adoperato fu quello con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» bianca.
La versione con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» di color oro, sebbene assai diffusa, non fu mai adoperata per le divise da gioco: nel quadriennio 1985-1989, infatti, sulle maglie casalinghe compariva la versione con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» bianca, oppure, quando il logo non era cucito ma stampato, una versione monocromatica in bianco sullo sfondo azzurro della casacca; sulle divise da trasferta, invece, poteva essere riprodotta – oltre alla variante con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro ed «N» bianca – una versione con corona blu, scritta bianca, disco centrale azzurro e «N» blu, oppure, quando il logo non era cucito, ma stampato, una versione monocromatica in blu sullo sfondo bianco della casacca. È a girocollo bordato da due righe in blu navy e una riga bianca al centro, stesso dettaglio presente sul bordo manica, e presenta due tonalità di color corallo: una più chiara sulle spalle e sulle maniche e una più intensa nel corpo centrale. Non dissimile a quello appena descritto, infine, era un altro emblema adottato sempre dall’Internazionale: anche in questo caso, lo stemma era di forma circolare, con bordura bianca e fondo blu, sul quale, adattandosi alla conformazione dell’emblema, figurava, in bianco, riprodotta con un carattere molto semplice, la sigla USI in maiuscolo.