Il Giarre rifondato da Di Bella ebbe come simbolo una torre molto semplice che sovrastava la dicitura AS Giarre Calcio. La corona non è quindi un’apparenza ottica, non è un semplice fenomeno di riflessione o di diffrazione, nel qual caso il suo non potrebbe essere che uno spettro solare pallido ed indebolito. Questo kit venne indossato per la prima volta in occasione dell’amichevole nel Principato di Monaco contro il Camerun del 3 marzo 2010. La prima divisa fu utilizzata in tutti e tre gli incontri dello sfortunato campionato del mondo 2010: contro il Paraguay nell’abbinamento della presentazione e nelle altre due gare (con Nuova Zelanda e Slovacchia in completo interamente azzurro. Nelle qualificazioni al mondiale messicano, invece, ottenne una vittoria di prestigio contro il Belgio (2-0), poi classificatosi quarto alla fase finale e considerato una delle squadre più forti di quegli anni. Se l’eclissi succede in un momento di minimo delle macchie, essa appar più pallida, e stranamente dissimmetrica rispetto al contorno del Sole. Verso il mezzo delle macchie v’è sempre uno spazio oscurissimo e a contorno irregolare (nucleo); attorno al nucleo svolgesi una zona meno oscura (penombra), luminosa a mezzo, scanalata e prodotta da correnti di luce fotosferica separate da intervalli oscuri; un anello brillante accerchia la penombra, anello che splende più della fotosfera attigua, quasi un argine rilevato composto di numerose facole.

Per qualche tempo si ammise che in esso tutto succedesse l’assorbimento causa delle righe di Fraunhofer. Secondo costoro l’assorbimento della luce, che emana da un dato materiale della fotosfera, succede per gradi ed in istrati ad altezze diverse, e questi assorbimenti speciali, insieme riuniti, dan luogo al fenomeno completo accusato dalle righe di Fraunhofer. I grani di riso della fotosfera, dei quali la grandezza apparente, ossia l’angolo sotto cui si vedono, oscilla fra uno e due secondi d’arco, in realtà hanno dimensioni che vanno da 720 a 1440 chilometri; i granuli, gli ultimi elementi visibili della fotosfera, grandi apparentemente una frazione di secondo d’arco, misurano in realtà centinaia di chilometri; le macchie maggiori, coi loro diametri apparenti di due minuti primi d’arco, sono in realtà larghe 86484 chilometri. ’occhio pel loro colore oscuro, e per la loro struttura complessa; sono sparse qua e là irregolarmente, talora isolate, talora a gruppi, spesso piccole in apparenza, a volte molto vaste; si sono osservate macchie larghe anche due minuti primi d’arco, la sedicesima parte circa del diametro apparente solare; si sono visti gruppi di macchie che di questo diametro prendevano più che la quarta parte. Dalla sua fondazione nel 1920, fino al 1974, il logo del Foggia fu uno stemma a strisce rosse e nere, con in alto a destra le tre fiammelle sull’acqua, e venne usato in due varianti, la prima variante, che va dal 1920 al 1928, vede quello stemma con la dicitura S.C.

Tutte, quali più quali meno, hanno un fianco vulnerabile; due fra esse sono le più universalmente oggi accettate: quella che fa del Sole un globo liquido incandescente, l’altra che lo ritiene una massa gasosa. Il Sole è un globo liquido incandescente, sul quale appaiono delle scorie, come sopra un bagno di metallo in fusione. Il design è caratterizzato dal numero 0161, che compare all’interno della maglia, sul colletto e sui polsini delle maniche. Grazie alla conquista della Coppa Italia, i blucerchiati si qualificarono per la prima volta in un torneo confederale, la Coppa delle Coppe, dove, dopo aver eliminato i greci del Larissa, i liguri vennero sconfitti dal Benfica negli ottavi di finale. Tra le manifestazioni più importanti si segnala la stagione teatrale estiva (solitamente tra agosto e settembre) comprendente una serie di spettacoli di danza, teatro popolare, lirica, musica, operette, concerti che vengono organizzate in parte presso il parco archeologico delle mura timoleontee, in parte nelle varie piazze cittadine (San Giacomo, Roma, San Francesco, Umberto I, Sant’Agostino ecc.). Nelle protuberanze si osservano movimenti di straordinaria velocità, trasporti vertiginosi di materiali.

Esiste tuttora in questo valore una incertezza grave, e che può stimarsi un duecentesimo del valore stesso, ma da questa incertezza può farsi astrazione nelle considerazioni elementari seguenti. La distanza che separa il Sole dalla Terra varia da giorno a giorno, ed il suo valore medio si ritiene ora generalmente uguale a 148,7, in numeri rotondi a 149 milioni di chilometri. Dietr’essa fu calcolato, che il calore solare ricevuto dalla Terra durante un anno basterebbe a sciogliere un guscio di ghiaccio spesso metri 30,89 che tutta avvolgesse la superficie terrestre. In misura minore, dalla fine degli anni 1980 i diversi sponsor tecnici dell’epoca scelsero di modificare la canonica uniforme: dapprima, colorando di bianco i vecchi calzettoni neri, ottenendo così un effetto all white, e successivamente in senso opposto, ricorrendo a pantaloncini neri che generarono una predominanza scura nella zona inferiore dell’uniforme; tali licenze creative ebbero termine solo pochi anni dopo l’inizio del III millennio. Fra 5 e 20 gradi di latitudine nord, fra 10 e 15 di latitudine sud tali movimenti sono diretti verso l’equatore, trasportano cioè le macchie verso quest’ultimo. Fra 20 e 35 gradi di latitudine boreale, fra 15 e 30 di australe essi sono invece diretti verso il polo.

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