Con le esigenze del calcio moderno, l’impianto risulta obsoleto, con notevoli problemi di efficienza e funzionalità; per questi motivi da tempo si parla della costruzione di un nuovo stadio a Firenze di proprietà della stessa società, inserito nel progetto chiamato Cittadella Viola. All’Estadio Colón y Alsina, a quel tempo del Racing (chiuso nel 1947 e demolito un anno dopo per fare spazio al Cilindro), c’erano 17 mila persone. Il déjà vù – Sembra di essere tornati indietro di due anni, a quando c’erano tre portieri a lottare per una maglia titolare. Francese, poco snob, 62 anni, due figli, non ama il vino, non ama il cinema. In questa stagione i madrileni riuscirono a vincere entrambi gli scontri con il Barcellona, per 2-0 e 3-2. Il club realizzò il double con la Coppa del Re, vinta in finale con gli “amici” del Castilla per 6-1. Il match clou della competizione fu la semifinale con i cugini dell’Atlético, sconfitti ai tiri di rigore dopo due pareggi tra andata e ritorno (0-0 e 1-1). La finale fu definita in Spagna “il trionfo del madridismo”.

La stagione 2024-2025 inizia con la vittoria della Supercoppa UEFA (2-0 contro l’Atalanta); si tratta del sesto successo del Real Madrid, che diviene così il club più titolato nella competizione. Il tecnico – Impatto con la Nazionale di Juan Carlos Osorio: 3-0, 2-0, 3-0, 2-0. Niente male. Si è intromesso il nonno: «Mio nipote non viene in Nazionale per stare in panchina». La sua Nazionale è riuscita a vincere 7 partite di fila, in 17 non ha perso. Torna poi in Serie A nel 1964 con il Mantova, dove gioca le prime 2 partite senza però segnare. Cresciuto nelle giovanili dell’Aurora Desio, nel 1952-53 passò al Cesano Maderno con allenatore Mario Trezzi, che lo portò al Fanfulla. Nelle tre stagioni dal 2017 al 2020 la Fiorentina ha creato quattro “divise speciali” da trasferta ognuna delle quali si ispirava al colore di un quartiere storico di Firenze. Questa canzone era eseguita, nelle gare casalinghe, quando la squadra viola faceva il suo ingresso in campo nel secondo tempo. La responsabilità – Persino Leo Messi si è sbilanciato: «Da molto tempo l’Argentina non vince un trofeo importante. La camiseta – In Perù sono molto preoccupati: Christian Cueva conosce la responsabilità di portare la numero 10 sulle spalle? Cueva raccoglie l’eredità di Farfan, che l’aveva indossata nel 2015. Cueva è detto “Aladdin”, gioca nel Toluca, in Messico, e qualche settimana fa chiesto aiuto su Facebook: «Ho perso il portafoglio, maglia calcio real madrid chi mi aiuta riceverà una buona ricompensa».

nature relaxation sun moon Sullo stesso livello, però, ci sono José de Jesús Corona e Alfredo Talavera. Nessun cambio nemmeno in panchina, squadra affidata sempre a José Villalonga Llorente, che avrebbe abbandonato il Real per passare all’altra squadra di Madrid l’anno seguente. Nonostante i tanti infortuni occorsi ai viola e la poca continuità in termini di risultati, la squadra disputò un buon campionato, con alcune importanti prestazioni come il 5-3 ottenuto contro l’Inter a Milano, e, grazie a un buon girone di andata e dei risultati in trasferta, si classificò al quinto posto. Anche la gara di ritorno si concluse con una sconfitta, stavolta per 1-0. Nel finale di stagione la squadra raggiunge risultati importanti, vincendo la Liga Segunda B Grupo Cuarto grazie alla vittoria contro il San Fernando il 19 maggio 2013. Nello spareggio per la promozione, però, il Deportivo Alavés costringe il Real Jaén al pari nella gara d’andata (1-1) e infligge una sconfitta per 1-0. Tuttavia, c’è una seconda chance per la promozione e il Real Jaén sfida il Lleida Esportiu; il punteggio di 1-1 sia nella gara di andata sia in quella di ritorno porta la sfida ai rigori e il Real Jaén vince per 4-3, dando così l’accesso alla finale per la promozione contro l’Huracán Valencia.

In semifinale fu il turno della Stella Rossa di Belgrado sconfitta per 1-0 in Serbia grazie a un gol nel finale di Prini, e pareggiando per 0-0 a Firenze. In tutto con la viola in sei stagioni ha messo insieme 233 presenze e 17 gol. Mentre tutto il Messico aspettava di sapere come sarebbe finita la corsa per il titolo tra il Monterrey e il Pachuca, Sánchez è andato via: «Accordi già presi». L’immortale – Javier Hernández ha già abbandonato lo status di stella del Messico, è avanzato ancora, adesso sfiora l’immortalità. Nell’estate del 2003 all’organico già straordinario del Real Madrid si aggiunse l’inglese David Beckham. Prima di Zidane l’impresa è riuscita a Roberto Di Matteo nel 2012, quando era alla guida del Chelsea, a Dettmar Cramer con il Bayern Monaco nel 1975 e a Benitez con il Liverpool nel 2005. Con questa affermazione il Real mette in bacheca l’ottantesimo trofeo della sua storia, il diciannovesimo a livello internazionale. ElEquipoQueNosUne. L’hanno lanciato prima della partita, facile immaginare il boato. La storia – L’Uruguay vinse la prima edizione nel 1906. Quell’anno parteciparono appena quattro squadre, in Argentina, dove si giocava, e in finale l’Albiceleste batté proprio gli argentini. Una vittoria in questa Copa del Centenario è data a 500. Non proprio come il Leicester che fu, ma insomma.