Questo tessuto, aderente quanto basta e dalla vestibilità impeccabile, ti dona leggerezza senza comprimere, aiutandoti così a rimanere comodo dal calcio d’inizio al fischio finale. 474 cp. atteso che la contraffazione presuppone la riproduzione integrale, in tutta la sua configurazione emblematica e denominativa, di un marchio e di un segno distintivo, emergendo, invece, nel caso concreto la palese difformità tra i marchietti impressi sulle maglie di calcio sequestrate e i simboli originali oggetto di tutela. Kappa e poi l’Asics, le coccarde e lo scudetto, sempre sotto il marchio Erg. È sotto gli occhi di tutti quello che sta accadendo tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti d’America, tant’è che, appunto, l’Assemblea generale dell’ONU ha approvato un Trattato per la messa al bando degli armamenti nucleari e per la loro progressiva eliminazione totale. In realtà, questo rischio non è mai venuto meno, perché stiamo parlando di una Corea del Nord che secondo gli esperti è dotata di alcune testate nucleari, quando le due grandi potenze, Stati Uniti e Russia, hanno 7.000 testate ciascuno e questo non è certamente un fatto ignoto. Dicevo, ci riguarda perché l’Italia custodisce il più alto numero di armi nucleari statunitensi schierate in Europa.
Il rischio, come dicevo, non è mai venuto meno, anzi abbiamo assistito nel corso degli anni all’affacciarsi di nuovi attori al mondo delle armi nucleari. Sappiamo della questione iraniana delicatissima, abbiamo visto Paesi come il Pakistan dotarsi di armi nucleari, la Nord Corea stessa per quanto – ripeto – certamente non con un arsenale paragonabile a quello delle grandi potenze però è in grado comunque di innescare meccanismi catastrofici. Da tempo ricordo che il Pentagono ha stanziato ingenti risorse per ammodernare il proprio arsenale nucleare, e questo ci riguarda, l’arsenale di bombe atomiche: compreso quello delle armi depositate nelle basi all’estero, o in quelle di Paesi alleati. Serve certamente una grande volontà da parte di tutti, a partire dai grandi attori nelle discussioni che, come accennavo, ho avuto l’occasione di avere in Corea del Sud la scorsa settimana. Uno su tutti, il Trattato di non proliferazione nucleare. Il nostro Governo, lo ripetiamo ancora, si impegni a ratificare il nuovo Trattato per il disarmo nucleare contribuendo, in questo modo, alla costruzione della pace e ad evitare il rischio dell’olocausto nucleare per il nostro pianeta (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile).
L’ultima mia considerazione, signora Presidente, è che comunque il vero rischio in questa vicenda, come in tante altre che riguardano la sicurezza internazionale e la pace sul nostro pianeta, è che il multilateralismo, che ha caratterizzato il lavoro della comunità occidentale nel corso dei decenni con la creazione dei grandi organismi internazionali sia in campo politico, come le Nazioni Unite, sia in campo economico, sia in campo militare, come la NATO, questa logica multilaterale venga poco per volta soppiantata da logiche bilaterali che sono logiche che contraddistinguono oggi i due più grandi attori alternativi all’Occidente, che sono la Federazione russa e la Cina, che mai hanno creduto nel multilateralismo. In tutto questo panorama molto, molto complesso, è chiaro che la comunità internazionale non ha altri strumenti se non quelli del tentativo di convincimento, della mediazione diplomatica, e in questo senso il Trattato sulla non proliferazione è uno strumento che, per quanto imperfetto come tutti gli strumenti negoziali, è l’unico che oggi la comunità internazionale può cercare di utilizzare per arrivare a una logica di progressivo disarmo nucleare. Gli adulti hanno ripreso a giocare.
Noi siamo tout-court contro il programma degli F35, ovviamente, ma il Governo dica una parola chiara che non si impegni a montare o a far montare sul territorio italiano gli ordigni nucleari B61 su questi cacciabombardieri. Terzo, chiediamo di non procedere all’acquisizione dei requisiti hardware e software necessari per equipaggiare le varie versioni del velivolo F-35 delle capacità necessarie per trasportare e sganciare armi nucleari del tipo B61-12, il cui schieramento operativo sul territorio europeo è previsto a partire dalla fine del presente decennio. Tutto ciò non è avvenuto: il nostro Paese, come sappiamo, ha una settantina di ordigni nucleari su 180 presenti in Europa nelle basi di Ghedi e di Aviano; e ricordo che noi non abbiamo informazioni, quando visitiamo queste basi non abbiamo alcune informazioni e il Governo italiano, i Governi italiani in più di un’occasione si sono rifiutati di dare delle informazioni. Io credo che il nostro Paese, che ha sempre ragionato in ottica multilaterale, debba continuare in questa direzione, debba continuare ad affermare il ruolo delle Nazioni Unite, dell’Unione europea, della NATO, dei grandi organismi nei quali ci si confronta e tutti attorno al tavolo hanno la stessa dignità, grandi o piccoli che siano, perché questo è l’unico strumento che può consentire di continuare e migliorare un clima di tolleranza e di pace nel mondo, in un tempo nel quale, come vediamo, i rischi aumentano – ahimè – ogni giorno, anziché ridursi.