«nouvelle vague» tecnica, Gigi Maifredi, emerso grazie ad alcune buone stagioni al Bologna e seguace tattico del calcio a zona; una scelta che tradiva l’intento juventino, tutt’altro che velato, di rispondere sul campo al «boom» milanista di Arrigo Sacchi. Carlo Grandini, Maifredi, il fantasma del calcio-champagne, in Corriere della Sera, 18 febbraio 2001, p. Cuccureddu vice Maifredi, in Stampa Sera, sez. Bruno Perucca, Scandalo: la neve sommerge il derby, in Stampa Sera, 10 dicembre 1990, p. Fabio Vergnano, Brasile, giù la maschera – la Coppa non è una chimera, in Stampa Sera, 11 giugno 1990, p. Semifinale di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.). Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Italia 1990-1991 (fase finale). Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria dell’Associazione Calcio Milan. Lo stesso argomento in dettaglio: Stazioni ferroviarie di Firenze. È una delle vie più lunghe del centro di Firenze e conta vari monumenti dal palazzo del Bargello a palazzo Borghese, alla Badia Fiorentina, al Teatro Verdi (Firenze) e a Casa Buonarroti. Con Cosmi la squadra continua a faticare ottenendo solo 2 vittorie in 11 gare che portano la squadra a giocare i play-out dopo il successo in rimonta per 3-2 in casa del Carpi arrivando ad affrontare la Salernitana.
Il 9 marzo 1991, tra le due gare dei quarti di finale di Coppa delle Coppe UEFA contro la Juventus, il RFC Liegi cambiò denominazione in RC Liégeois («Royal Club Liégeois»), con autorizzazione straordinaria del comitato esecutivo dell’URBSFA; cfr. Transitato per il Santos, disputa le ultime otto gare in prima divisione con l’Internacional di Porto Alegre, l’ultima delle quali il 14 ottobre 1990 al São Januário con il Vasco da Gama. Di ben altra andatura, ma alla fine ugualmente infruttuoso, fu il percorso della Vecchia Signora in Coppa delle Coppe, cui prese parte come detentrice della Coppa Italia. Tutte le casacche recano all’altezza del cuore la cosiddetta «scatolina» dorata inglobante le due stelle fin lì conquistate dal club; sotto a essa, la coccarda tricolore simboleggiante la vittoria in Coppa Italia nella precedente stagione. Nel 1999 ottenne la vittoria della terza divisione del campionato paulista con il Rio Preto, suo unico successo da tecnico.
Nel campionato 2005-2006 la dirigenza decide di affidare la squadra a Giuseppe Pillon, che ottiene il settimo posto in campionato: nonostante ciò, dopo i fatti di Calciopoli e il conseguente sconvolgimento della classifica, il Chievo scala alcune posizioni ritrovandosi al quarto posto, che consente alla formazione gialloblù di disputare il terzo turno preliminare della UEFA Champions League 2006-2007, dalla quale però viene subito eliminata. Paolo Condò, Champions con 4 italiane? Il primo a lasciare il Peixe è Rossini, che nel 1986 cambia maglia e Stato, passando al Bangu di Rio de Janeiro. Anche in questo caso, come per la maglia della Roma, le tre strisce adidas partono dal colletto per terminare la corsa a metà della manica. Scoprendo che non c’è modo di abbandonare la casa, neanche inserendo il suo codice di sblocco, Vincent confessa ai ragazzi che i primi tre mostri comparsi erano solamente attori che recitavano per spaventarli, ma Notte Terrorizzante è una vera creatura demoniaca. Tre giorni più tardi, il 18 novembre, la nazionale del Titano ottiene un’altra storica vittoria contro il Liechtenstein a Vaduz per 1-3 grazie alle reti di Lorenzo Lazzari, ancora Nanni su rigore, mentre la terza rete la sigla Alessandro Golinucci.
La selezione verdeoro si qualificò per la finalissima, e ancora una volta Rossini giocò dall’inizio entrambi gli incontri; la sua Nazionale terminò seconda, sconfitta dall’Uruguay. Bruno Bernardi, La Juve sorride ma cerca ancora se stessa, in La Stampa, 6 settembre 1990, p. Bruno Bernardi, La Juventus vuole scrivere un’altra storia, in La Stampa, 1º dicembre 1990, p. Il fornitore tecnico della Juventus per la stagione 1990-1991 è Kappa, mentre lo sponsor ufficiale è UPIM. La Juventus sta investendo in giovani promettenti per costruire una squadra competitiva nel lungo termine. «calcio champagne» predicato dal tecnico, nel corso della stagione offrì solo pochi sprazzi prima di sgonfiarsi fragorosamente. Anche per le divise utilizzate dai portieri vennero riconfermati i modelli della stagione precedente, realizzati da Uhlsport ma con sovrapposti i loghi Kappa e UPIM. La squadra e i suoi calciatori sono noti con il soprannome di Fere, ovvero «fiere», «belve» o «bestie» in dialetto ternano, adottando come simbolo societario la figura mitologica della Viverna, identificata nell’araldica locale anche come il Drago Thyrus.
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