Il Calcio. Il Soccer. Calcio di rinvio: si svolge quando il pallone oltrepassa completamente la linea di porta, senza che una rete sia stata segnata, e l’ultimo a toccare il pallone è stato un calciatore della squadra attaccante. E’ stato il sindaco di Fasano Lello Di Bari a portare il saluto della città alla famiglia Flora. Dopo un paio d’anni, nel 1979 tenta l’avventura europea, accasandosi all’Atlético Madrid, club spagnolo con il quale firma un triennale, portandosi appresso anche parte della famiglia. Nel 2013 esagera: Crystal Palace-Birmingham 0-4 (“tribuna del 1903, forse lo stadio più caratteristico che ho visto”, ama ricordare), West Ham United- WBA 3-0, Aston Villa-Liverpool 1-2, Millwall-Ipswich 0-0 rischiando di perdere l’aereo non prima di avere fatto tappa al Millwall Caffè, un garage “ristrutturato” a pub, adiacente allo stadio. I giocatori della Val Taleggio, nel corso delle due partite, hanno dimostrato di avere qualcosa in più in termini generali, ma l’ “exploit” del Real Briolo è di tutta evidenza.

a bunch of open books in rows Non è la solita festa, qui si respira qualcosa di magico che assomiglia tantissimo a quanto vissuto in occasione di Atalanta-Milan dell’anno passato. Per quanto riguarda l’orientamento politico dei gruppi organizzati della Curva Nord, questi sono schierati su posizioni riconducibili alla destra sociale e all’estrema destra, facendo riferimento in particolar modo all’ideologia neofascista. Già da maggio scorso Flora si era dichiarato interessato alla squadra del Fasano ma non ci fu un seguito in quanto lo stesso Ninì preferì Trani. Infatti dopo 10 minuti di gioco è già sotto di un gol, Falchi ruba la palla agli avversari sulla fascia destra e serve Desantis in area di rigore, il quale spalle alla porta si gira e fa partire un tiro che Giuliani respinge ma la palla carambola comunque in rete. Dopo il riposo, con Castagne al posto di Hateboer, la spinta dell’Atalanta diventa costante e per 45′ minuti più recupero lo stadio si conferma semplicemente elettrico. Senza Masiello ma con Barrow titolare, fin dal riscaldamento lo stadio è quello dei giorni migliori con una spinta e una carica di rara intensità.

A parte un paio di mezze occasioni per il Torino, la partita si incanala subito sui binari migliori e la prestazione dei nerazzurri è ottima. Bisogna aspettare oltre la metà del secondo tempo per vedere i verdi insaccare il gol. L’avvio è sfortunato, dopo poco si subisce un gol su punizione all’angolino, reo D’Angelo di essersi spostato dalla barriera. Barrow con i suoi movimenti da pantera e quel cross delicato per Freuler viene applaudito senza soluzione di continuità; qualche moccolo dalle tribune fiocca in campo al gol preso da Berisha sul suo palo ma, fortunatamente, questa squadra ha sette vite e sull’asse Castagne-Gosens arriva il gol decisivo del 2-1 con tanti saluti al Torino. È bellissimo vedere dal vivo tanto amore, la fiducia è talmente alta che anche durante l’intervallo, con il gioco di Oriocenter e i bambini che calciano verso la porta vuota, dalle tribune fioccano applausi. Il pre-partita: fiducia a palate e Ciccio Graziani in tribuna. Ciccio Graziani e Fabio Rustico sono i due commentatori di “Quelli che il Calcio” e l’ex bomber granata osserva la partita sottolineando più volte la sua stima per la squadra nerazzurra, nonostante l’ovvio affetto per il Toro. Vi dico la verità, ho in bozze una analisi delle due nostre nuove maglie, pregi (pochi, ma ci sono) e difetti, foto, dettagli ecc…

Per Sousa, fu la seconda di fila con due squadre diverse: roba da scenografia hollywoodiana, da film. I falli e le scorrettezze possono inoltre essere puniti con un cartellino giallo o rosso: quest’ultimo comporta per il calciatore che lo riceva l’immediato abbandono della gara, con la sua squadra costretta a giocare con un calciatore in meno, ed una squalifica di durata variabile a seconda del fallo commesso. Il pubblico partecipa e applaude, si arrabbia per qualche fallo di troppo (fischiato e non fischiato) ma quello che resta negli occhi della gente fino al riposo è la consapevolezza che la squadra può farcela e che le occasioni (pur senza una sfilza di titolari) arrivano a ripetizione. E fa nulla se Belotti (bergamasco di nascita) sceglie apposta il campo per non far attaccare la squadra del Gasp sotto la Nord nel secondo tempo, il catino della Dea è un inferno, e non solo per i 28° gradi di temperatura. Una giornata perfetta, iniziata con il Bandierù a dipingere di nerazzurro la Curva Nord e lo scudetto atalantino a coprire una bella fetta di Curva Morosini, e finita con Marten de Roon completamene impazzito di gioia che fa il giro di campo ed esulta insieme ai tifosi della Dea.