Se sei appassionato di calcio a Piacenza e vuoi sapere come sfruttare al meglio questo canale video, sei nel posto giusto. A fare gli onori di casa il presidente del Joe Tacopina: “Questa mattina compiamo un altro passo per iniziare al meglio la nostra stagione sportiva. L’iniziativa è infatti a favore del progetto di ricerca ”DiVino Argento: uva e nanoparticelle insieme per sconfiggere le infezioni batteriche”, finanziabile tramite il portale di crowdfunding dell’Ateneo Universitiamo by UniPV. A lato della chiesa vi è un “calvario” in pietra leccese realizzato nel 1964 su progetto del pittore magliese Antonio Montefusco. Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È cominciata ieri, con il raduno e la consegna del materiale al mattino e la prima sgambata nel pomeriggio, la nuova stagione del Pordenone. La metamorfosi è stata graduale ma di grande impatto; nella prima fase l’intervento è stato sul disegno, reso ben definito da delle strisce nere sui bordo manica e nella parte inferiore. Lo striscione degli ultras Maglie, a partire dal 1993, comparve più volte assieme ai vessilli granata sulle balaustre dello stadio Arechi di Salerno, nonché al Maradona di Napoli e al Fanuzzi di Brindisi in occasione delle gare Salernitana – Juve Stabia e Brindisi – Salernitana.

Italiano Ma che vi permetteranno di mostrare la vostra fede a chiunque, anche lontano dal Foro Italico e dallo Stadio Olimpico, in caso decideste di vedere la partita da casa o non aveste trovato il biglietto per il match. Secondo il proprio stile o le proprie disponibilità, allo Stadio come a casa propria o nella vita di tutti i giorni. L’ultimo kit proposto ha previsto il classico passaggio in stile Adidas; in particolare, nella fase finale si è voluto rendere omaggio alla bandiera del Messico con la sfumatura delle strisce verticali, divenute bianche al centro. Il progressivo passaggio degli aggiustamenti ha adattato il pattern della divisa allo stile Adidas, anche se l’intervento principale è avvenuto sulla colorazione. L’intento è stato quello di rimuovere i cattivi giudizi che le avevano contraddistinte, attraverso una rivisitazione in stile vintage per accontentare i più nostalgici. Terza maglia in puro stile bianconero quella del 1996-97; il dettaglio principale è stato il muso della zebra posizionato nella parte centrale ed evidenziato da un giallo acceso rispetto allo sfondo nero. Rendere moderna la maglia della squadra tedesca si è rivelato per i grafici uno dei compiti di maggiore difficoltà. “Lavoro per esserci all’Europeo Under 21, è uno dei miei principali obiettivi.

Col passaggio al brand tedesco, i grafici hanno cercato di adeguarsi ai colori sociali del Milan passando per uno step intermedio che ha visto la divisa assumere i tipici connotati dei prodotti Adidas. Francamente no. Non occorre mettere sempre da parte la tradizione per sembrare al passo con i tempi e moderni. Alcune delle terze maglie delle squadre di due decenni fa sono state ridisegnate e riadattate ai tempi moderni con il marchio Adidas. Sono lontani i tempi della Barilla per la Roma, che con la proprietà statunitense ha atteso molto per accettare la proposta e il main sponsor giusto. I pantaloncini, bianchi, furono ispirati al pugilato, per un’alta fascia in vita al cui centro vi era la bandiera italiana incastonata in un riquadro dorato, a imitazione della cintura di un pugile. La firma completa di nome e cognome fu utilizzata da Pelé solo mentre era ancora in attività. La trasformazione ha previsto dei colori più tenui e meno sgargianti e che richiamano quelli dei completi utilizzati durante l’Oktoberfest; si è trattato di un omaggio di cui il Bayern si era già reso protagonista due stagioni fa.

Che siate di quelli per i quali si tratta di “una partita come tutte le altre” o che sostengono che “vale una intera stagione” poco importa, il Derby del Cuppolone va celebrato come merita. BetWay per le maglie da allenamento, Hyundai come back sponsor, e poi il Partner of the Future Linkem – come visto negli spot televisivi’ – o gli immancabili Acea e Frecciarossa più EA Sports, Warner Bros, Hugo Boss, Corriere dello Sport, Gatorade, VivaTicket e Peroni… Il passo finale ha visto il pattern integrarsi con lo sfondo e la colorazione sfumare dal bianco al granata, colore spesso usato dalla squadra argentina per rendere omaggio al Grande Torino. Un bottino che supera abbondantemente i 19 milioni a stagione per le sole maglie da gioco, visto che bisogna aggiungere quanto meno i 5 garantiti da Nike, gli 8,5 pagati dalla casa automobilistica sudcoreana per comparire sulla schiena dei giocatori e i 5 della suddetta Betway. Tra le candidate principali per il premio di maglia più sgradevole ha pensato bene di proporsi quella dei Red Devils. Il boom verso l’acquisto delle magliette si è cominciato a manifestare una ventina d’anni fa, quando nel Mondiale americano del 1994 abbiamo assistito per la prima volta alla presenza dei cognomi (e talvolta anche dei nomi o dei soprannomi) sopra al numero di ciascun giocatore.