La semplificazione non dovrebbe produrre penalizzazione, invece, il Governo, con questa manovra, attacca i soggetti più deboli. Questo Paese ha sempre paura di discutere di soggetti che appartengono a una linea politica. Ancora una volta, invece, si sceglie la politica degli spot e delle elemosine. Per adesso, però, il problema non esiste, contrariamente a ciò che confermano gli ultimi dati OCSE, che assegnano all’Italia la maglia nera quale Paese europeo con il più basso indice di donne occupate: la stessa maglia nera guadagnata, nel campo degli investimenti, per la scuola e per la ricerca, ignorate completamente dal decreto-legge in discussione. Nel decreto-legge in discussione è fortemente ideologico ed estremamente preoccupante l’intervento di revisione del Protocollo sul welfare, che aveva trovato un largo consenso nel Paese: oggetto di concertazione tra le parti sociali, esso era stato approvato da circa cinque milioni di lavoratori con un referendum. Brescia, 15 dicembre 2024 – La contesa resta aperta nel primo tempo ma dopo la sirena dell’intervallo escono i veri valori delle due squadre in campo: Brescia regola Napoli senza troppi problemi tra le mura del PalaLeonessa e si prende la quinta vittoria consecutiva (la nona in totale su 11 giornate) che vale la top 3 in classifica in campionato.
Nuova maglia del Napoli 2023 – Il Napoli ha ufficialmente presentato le nuove maglie per la stagione 2022/23: il club di De Laurentiis, attraverso un video ed un comunicato ha mostrato le prime due divise (oltre a quella del portiere) che saranno azzurra e bianca. La terza maglia del Napoli, usata contro l’Atalanta, non è passata inosservata per i suoi chiari riferimenti al Giappone. Presenta collo a V ad incrocio, maniche dallo stile raglan, stampa del logo a rilievo SSC Napoli, scudetto tricolore personalizzato. All’estremità occidentale di tale rilievo è situato il Parco archeologico naturalistico del Pausilypon in una posizione particolarmente amena sia per il contesto paesaggistico e naturalistico che per l’ampio panorama fruibile sul Golfo di Napoli. Molto probabilmente sarà lui il prossimo a lasciare Napoli. O ancora: come è possibile continuare a riempirci la bocca dell’Italia leader mondiale in materia di cultura, quando nel prossimo triennio si preannuncia una decurtazione di quasi 900 milioni sugli stanziamenti previsti per questo settore, di vitale importanza per il Paese? Quindi, nel 2007 vi è stato questo risultato da parte del Governo di centrosinistra e vedo continuità nella voglia di arrivare al pareggio di bilancio nel 2011, ma non si vede come è stata possibile questa azione da parte del Governo del centrosinistra.
Non si può, infatti, pensare di procedere tagliando, fino al 2011, 9,2 miliardi di euro alle regioni, alle province e ai comuni senza un processo di riduzione delle competenze e di semplificazione della miriade di enti che si interessano, a nome dei cittadini, sempre della stesse materie, salvo poi che i cittadini si rendono conto che non intervengono su quelle materie. Servono interventi strutturali, mentre si preferisce stendere una cortina fumogena su tutta la manovra, operando tagli indiscriminati ai budget dei vari Ministeri, agli enti locali tutti, alla scuola, alla macchina della giustizia, alle forze dell’ordine e alla sanità, rischiando di mettere in discussione persino l’universalità del diritto alla salute. Ci preoccupa l’impostazione rinunciataria e recessiva della manovra, che rischia, tra l’altro, di pregiudicare la trattativa tra le parti sociali sulla riforma della struttura contrattuale. Vi diamo un consiglio: aprite una riflessione su come si genera la spesa e su come si possano introdurre modifiche rispetto alla struttura della spesa pubblica. C’è stata una riduzione di spesa primaria dello 0,3 per cento, che è bassa; però, si è abbassata la spesa del 2005, che, con la vostra presenza, ha registrato il picco più alto nell’ultimo periodo dei calcoli economici.
Malgrado vi siano alcuni punti qualificanti in questo provvedimento, come i buoni propositi in materia di semplificazione degli adempimenti burocratici, ad esempio nella fase di costituzione e di avvio dell’attività di impresa, la semplificazione dei controlli per le imprese certificate o in materia di privacy, tuttavia in questo provvedimento, come anche negli altri provvedimenti economici che avete sottoposto al vaglio di questo Parlamento, mancano risposte adeguate rispetto alle emergenze che il nostro paese deve affrontare. Quanto sarebbe più interessante prevedere una norma transitoria sulla tassazione degli extraprofitti, in attesa di un processo reale di liberalizzazione del Paese. I consumi ristagnano: avevamo capito che economisti liberali avrebbero risposto con l’abbassamento della tassazione. Peraltro pensavamo che gli economisti liberali avrebbero risposto rispetto a questa situazione, alla mancanza di investimenti, alla produzione industriale che cala, alla competitività che peggiora, proponendo maggiori investimenti. A scandalizzare tanto, infatti, non sono i tagli, ossia le riduzioni di spesa sui capitoli del bilancio dello Stato, quanto la loro illogicità e, come affermato in questi giorni proprio dalla Banca d’Italia, il fatto che tali provvedimenti non avranno alcun effetto di crescita sul PIL, mentre si aumentano le tasse, si riducono gli investimenti e non si interviene in alcun modo su stipendi, salari e pensioni basse.
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