Chelsea Shops (1888) // James McNeill Whistler American, 1834-1903 Arrivato a 31 anni, nella piena maturità, Diego Godín è oggi, senza alcuna possibilità di smentita, uno dei migliori centrali del mondo – se non il migliore per continuità di rendimento -, in grado di interpretare al meglio i dettami e le esigenze della fase difensiva del calcio moderno, unendoli però alla grinta e all’essenzialità nelle giocate del difensore old school. Ad esempio, da almeno 10-15 anni, i più piccoli (Pulcini ed Esordienti) giocano cinque contro cinque o sette contro sette. Era il 2008 quando una squadra mi chiese di tornare a giocare un’amichevole contro gli inglesi dello Sheffield. Nonostante Evra sostenga tutt’ora di aver in realtà scongiurato un gesto ancor più clamoroso – lo sciopero della squadra in occasione del terzo match del girone, contro il Sud Africa -, la bufera si alza su di lui. Nel 1936 in Europa i giocatori indossavano scarpe che pesavano solo un terzo del peso degli stivali rigidi di un decennio prima, anche se i club inglesi non hanno adottato il nuovo stile degli scarpini, con giocatori come Billy Wright che pronunciavano apertamente il loro disprezzo per le nuove calzature, sostenendo che erano più adatte alla danza che al calcio. Fu solo intorno al periodo della seconda guerra mondiale che la numerazione divenne fissa, con i giocatori che indossavano i numeri dall’1 all’11.

Nell’immediato periodo dopo la guerra, maglia calcio retro molte squadre in Europa sono state costrette a indossare dei kit insoliti a causa delle restrizioni di abbigliamento. In questo periodo i portieri generalmente vestivano con maglie di lana più pesanti, simili più a maglioni che alle maglie dei calciatori. Gli arbitri, gli assistenti e il quarto uomo indossano equipaggiamenti di uno stile simile a quello indossato dai giocatori, studiato e realizzato dagli stessi sponsor tecnici che realizzano le maglie per i calciatori. Non esistevano i numeri stampati sulle magliette per identificare i singoli giocatori, e in una delle prime partite, nel 1875 per identificare i giocatori del Queen’s Park e del Wanderers a Glasgow i calciatori erano costretti a vedere i colori dei loro berretti o delle loro calze. Nel 1973, la squadra tedesca dell’Eintracht Braunschweig firmò un accordo con l’azienda locale produttrice di alcool Jägermeister, affinché la società sponsorizzasse l’azienda sulle magliette dei giocatori. Il primo parastinco è stato indossato nel 1874 da parte del giocatore del Nottingham Forest, Widdowson Sam Weller, che ha cucito un paio di ginocchiere da cricket, che portava fuori le calze. La maggior parte dei giocatori colpiti da problemi di vista, scelgono di indossare le lenti a contatto, preferendole agli occhiali.

Nel 2008 il Bayern Monaco ha ricevuto 25 milioni di euro di sponsorizzazione da parte di Deutsche Telekom. Andorra, fu scelto come nuovo allenatore della nazionale albanese Edy Reja, nel solco della tradizione di allenatori italiani sulla panchina delle Aquile. Nel 1974 Johan Cruijff ha rifiutato di indossare la maglia della nazionale olandese sponsorizzata dall’Adidas, in conflitto con il suo contratto individuale con Puma, e gli fu permesso di sfoggiarne una versione priva delle caratteristiche three stripes dell’azienda rivale. Ad oggi in tanti anni contiamo già molte decine di nostri corsisti inseriti in vari livelli nel mondo del calcio. La Roma in particolare è stata la squadra che, tra le molte, ci pareva tra le più forti dal punto di vista empatico e del racconto che già si è cucita addosso. Dal 1980 sono stati compiuti significativi progressi nella progettazione di guanti, che ora dispongono di protezioni, per prevenire la flessione all’indietro delle dita e di segmentazione, per consentire una maggiore flessibilità dei materiali destinati per proteggere la mano e per migliorare la presa di un portiere. Gli anni 1960 hanno visto poca innovazione nella progettazione dei kit, con le squadre che in genere optavano per semplici combinazioni di colori.

soccer balls Il calcio organizzato per la prima volta fu giocato in Inghilterra nel 1860, e molte squadre giocavano con qualunque abbigliamento che avessero avuto disposizione, poiché i giocatori della stessa squadra si distinguevano indossando cappucci colorati o fasce. Non esitate a navigare nel nostro sito per trovare il prodotto giusto per voi o l’idea regalo ideale! Il pubblico partecipa e applaude, si arrabbia per qualche fallo di troppo (fischiato e non fischiato) ma quello che resta negli occhi della gente fino al riposo è la consapevolezza che la squadra può farcela e che le occasioni (pur senza una sfilza di titolari) arrivano a ripetizione. La Dinamo Mosca, squadra che ha girato l’Europa occidentale nel 1945, ha attirato quasi più commenti per i pantaloncini lunghi e larghi dei giocatori che per la qualità del loro calcio. Nel 1998 l’arbitro David Elleray in Premier League è stato costretto a cambiare la sua maglia durante una partita tra Aston Villa e Wimbledon FC, perché ritenuta troppo simile a quella indossata dai giocatori del Wimbledon. O magari davanti alla TV quando guardi la partita della tua squadra del cuore! Lord Arthur Kinnaird, una delle prime stelle del calcio, giocava ogni partita in pantaloni lunghi bianchi.