Guardando al futuro, molti esperti sono ottimisti riguardo all’evoluzione della diretta calcio nel contesto digitale. C’è un minimo d’ordine per le maglie calcio personalizzate? La terza divisa per i portieri è apparsa per la prima volta con l’ultimo kit della Nike, per il campionato del mondo 1998, divenendo in seguito quasi una prassi per tutte le divise firmate Kappa e Puma. Il mondo dello sport offre numerose opportunità per le aziende di promuovere il proprio marchio e stabilire una connessione emotiva con il pubblico. Champions League. Il marchio Lotto, invece, verrà esposto in Coppa Italia, nelle amichevoli e sul materiale di allenamento e della squadra giovanile: tutt’altra visibilità, insomma.», cfr. In particolare, in due interviste rilasciate il 20 luglio 1988 ai giornalisti Attilio Bolzoni de La Repubblica e a Saverio Lodato de L’Unità, riferendosi al CSM, dichiarò tra l’altro espressamente: “Si doveva nominare Falcone per garantire la continuità all’Ufficio”, “hanno disfatto il pool antimafia”, “hanno tolto a Falcone le grandi inchieste”, “la squadra mobile non esiste più”, “stiamo tornando indietro, come 10 o 20 anni fa”. Lo stesso argomento in dettaglio: Pool antimafia.
Chinnici chiamò Borsellino a far parte del pool insieme con Giovanni Falcone, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta. Il giudice Borsellino si occupò quindi delle indagini sull’omicidio del capitano Basile, che durarono circa un anno e si conclusero con il rinvio a giudizio dei tre mafiosi Vincenzo Puccio, Armando Bonanno e Giuseppe Madonia come esecutori materiali; nonostante le prove schiaccianti che li incastravano, il giudice che li doveva processare rinviò tutti gli atti indietro a Borsellino, disponendo una nuova perizia che mancava, e nel nuovo processo che si aprì i tre furono assolti per insufficienza di prove per poi darsi alla latitanza. Tuttavia Calcara verrà successivamente smentito dai collaboratori di giustizia Giovanni Brusca e Antonio Patti, i quali affermeranno che l’attentato a Borsellino venne in realtà affidato a Vito Mazzara, «capo famiglia» di Valderice e abile tiratore, ma non se ne fece più nulla perché il progetto incontrò l’opposizione dei boss mafiosi di Marsala Vincenzo D’Amico e Francesco Craparotta, che vennero poi uccisi su ordine di Totò Riina per tale diniego. Tuttavia Calcara fu arrestato il 5 novembre e la sua situazione in carcere si fece assai pericolosa poiché, secondo quanto da lui stesso indicato, aveva in precedenza intrecciato una relazione con la figlia di uno dei capi di Cosa nostra, uno sbilanciamento del tutto contrario alle “regole” mafiose e sufficiente a costargli la vita; se da latitante poteva ancora essere utilizzato per “lavori sporchi”, da carcerato invece gli restava solo la condanna a morte emessa dall’organizzazione.
Il 29 novembre 2024 con la squadra ultima in classifica dopo tredici giornate, viene esonerato. Nel corso della stagione 2023-2024, nonostante il 13º posto in classifica e una salvezza maturata all’ultima giornata, il Catania accede al primo turno della fase nazionale dei play off come testa di serie, grazie alla vittoria della Coppa Italia Serie C ottenuta dopo il successo in finale contro il Padova. Nello stesso periodo Falcone incominciò a raccogliere le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno, la cui attendibilità venne confermata dalle indagini del pool: il 29 settembre 1984 le dichiarazioni di Buscetta produssero 366 ordini di cattura mentre il mese successivo quelle di Contorno altri 127 mandati di cattura, nonché arresti eseguiti tra Palermo, Roma, Bari e Bologna. Pochi giorni prima di essere assassinato Borsellino incontrò lo scrittore Luca Rossi, cui raccontò diversi aneddoti della sua esperienza professionale, fra i quali uno riguardante degli accertamenti che insieme a Falcone aveva condotto in merito ad alcune delle rivelazioni di Tommaso Buscetta, maglie calcio vintage che aveva descritto minuziosamente la villa dei cugini Salvo.
Nel 1980 continuò l’indagine sui rapporti tra i mafiosi di Altofonte e Corso dei Mille cominciata dal commissario Boris Giuliano (ucciso nel luglio del 1979), lavorando sempre insieme con il capitano Basile. Il 31 luglio il CSM convocò Borsellino, il quale rinnovò accuse e perplessità. «Guardi, io ricordo ciò che mi disse Ninni Cassarà allorché ci stavamo recando assieme sul luogo dove era stato ucciso il dottor Montana alla fine del luglio del 1985, credo. Prima era un’opinione giurisprudenziale non comune a tutti i giudici. «L’equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. Quando un politico è colluso con la mafia, non è colluso pubblicamente, osserva delle cautele, non chiacchiera con il mafioso, non passeggia con lui, coltiva con il mafioso solo rapporti sporadici, cautamente mediati da terze e quarte persone. Carmela Varone, all’inizio considerata quale una delle calciatrici più valide, ha degli scontri verbali con i dirigenti del club e annuncia di voler andarsene alla fine del campionato.