Naturalmente, ogni maglietta da calcio è corredata dallo Swoosh Nike, il nostro inconfondibile simbolo distintivo. Lo stemma della nuova società fu fin dalle origini l’aquila reale, simbolo di Catanzaro. Nella nuova pagina che ti viene mostrata, poi, seleziona la voce Maglie da calcio dalla barra laterale posta sulla sinistra, in modo tale da recarti nella sezione in questione. Nel mese di settembre del 2017 nasce il progetto “Academy Catanzaro Calcio”, il cui fine principale è instaurare accordi di collaborazione tecnico-sportiva fra il Catanzaro Calcio e le società dilettantistiche calabresi, in modo da contribuire alla valorizzazione di giovani calciatori. Il crescente numero dei soci del club permise la fondazione di altre squadre ispirate dalla società campione d’Italia (1905) in città lontane da Torino quali Roma e Firenze e la pubblicazione del primo periodico sportivo-istituzionale del Paese (1915) come strumento di comunicazione con i soci, calciatori e dirigenti juventini che combatterono nella prima guerra mondiale. Gli anni 1960 segnarono la fine del ciclo bianconero del Trio Magico (1957-1961), che fece suoi tre scudetti e due Coppe Italia, e l’inizio dell’epopea della Grande Inter di Angelo Moratti e Helenio Herrera (1962-1966), la prima squadra italiana a vincere due Coppe dei Campioni, altrettante Coppe Intercontinentali, prima volta assoluta per un’italiana, e tre titoli nazionali; in proposito, i nerazzurri del Mago conquistarono il loro primo scudetto proprio contro i piemontesi, sconfitti 1-0 a Torino il 28 aprile 1963 grazie alla rete di Sandro Mazzola, nel match che segnò la lotta al vertice di quella stagione.

Abbadie ebbe gravi problemi di salute e la sua avventura a Genova si concluse due anni dopo con la retrocessione dei rossoblù in Serie B ma la classe con cui superava gli avversari come fossero birilli non fu mai dimenticata e come Verdeal, nel 2004 fu invitato a sfilare sotto la Gradinata Nord prima della sfida contro l’Empoli. Tra i protagonisti di quegli anni vanno ricordati tra gli altri Sidio Corradi, Maurizio Turone detto Ramon, Luigi Simoni, Claudio Maselli e Attilio Perotti che in futuro rientreranno a far parte con diversi ruoli della storia genoana. Sulla panchina del Genoa era intanto tornato Luigi Simoni, fresco di una promozione con il Brescia ottenuta l’anno precedente. La rosa viene rivoluzionata, sono pochi i giocatori della precedente stagione rimasti a Salerno. Di che stoffa sono fatti i campioni? Nella gara di ritorno il Genoa perde Bertoni e subisce per 4-0, venendo così eliminato da quelli che divennero i campioni d’Europa.

Il 29 giugno 1962 il Genoa guidato da Renato Gei si aggiudica il suo primo trofeo internazionale, con la vittoria della Coppa delle Alpi 1962, superando in finale i francesi del Grenoble per 1-0 grazie alla rete di testa di Pietro Natta su corner di Amleto Frignani. Il campionato 1976-77 inizia male, il Genoa dopo sei giornate è ultimo in classifica ma grazie alle reti di Roberto Pruzzo e Oscar Damiani il Grifone inizia vincere e scalare la classifica. Inter. Tuttavia, Boyé giocò solo 18 partite mettendo a segno 12 reti poiché, per problemi di ambientamento della moglie, decise di approfittare della trasferta contro la Roma per prendere l’aereo e tornare in patria. Verdeal in una partita contro il Modena, con il campo ridotto ad un pantano per la copiosa pioggia, palleggiando partì quasi da centrocampo arrivando senza far toccar palla a terra fino al goal. Nel 1976, credendosi ormai dimenticato, Verdeal accetterà con sorpresa l’invito ad intervenire alla festa della promozione in serie A. In quell’occasione, sfilerà sotto la Gradinata Nord e l’affetto ricevuto gli farà prendere la decisione di essere sepolto con indosso una cravatta rossoblù che gli era stata donata. Nonostante i danni e le 144 vittime nel pomeriggio è numerosissimo il pubblico che assiste al Ferraris al due a zero che il Genoa infligge alla Juventus.

In precedenza, la struttura di coordinamento organizzativo tra i club di simpatizzanti ufficialmente riconosciuti dalla Juventus aveva la denominazione di Centro Coordinamento Juventus Club DOC (CCJCD). Il Grifone riuscì comunque a disputare un buon girone d’andata, simboleggiato dal pareggio a Milano con l’Inter e dal 2-1 rifilato al Ferraris alla Juventus. Nelle restanti 16 giornate il Grifone di Silvano Martina, Claudio Onofri, Claudio Sala e dei giovanissimi Sebastiano Nela, Russo e Boito uscì sconfitto una sola volta, riuscendo a ottenere punti preziosi nel derby e in una decisiva partita all’Olimpico contro la Lazio. Modena. Lo stesso anno si disputa uno dei più incredibili derby giocati dal Genoa. Il Genoa disputa un discreto campionato piazzandosi a centro classifica ma oltre al derby si toglie diverse soddisfazioni. Si arriva alla ventesima, dove è in programma il derby, con il Genoa a centro classifica e con la Sampdoria al penultimo posto. Catanzaro, portando la classifica a un turno dal termine con questi punteggi: Cagliari e Genoa a 24, Bologna a 23, Milan a 22 e Como ormai già retrocesso.