L’Aquila Calcio deve tantissimo a lui: tutto ciò che è accaduto in questi anni gli è dovuto. Ted Philipakos e Sonya Kondratenko, maglietta di calcio lasciano il Venezia dopo 8 anni. 4 Febbraio: inaugurato nel ventre del Tardini il Museo del Parma Calcio, intitolato a Ernesto Ceresini a 27 anni dalla sua morte, dopo l’apertura al pubblico alcune settimane prima, in occasione del 103esimo compleanno del Parma Calcio. È innanzitutto capace come pochi di leggere e prevedere il gioco avversario: non particolarmente veloce come atleta, ha un senso della posizione e una capacità di intuire in anticipo lo sviluppo del gioco e le linee di passaggio degli avversari che gli consentono di eccellere nel recupero del pallone per mezzo dell’intercetto. Vincere il sesto scudetto consecutivo credo rappresenti un record difficilmente raggiungibile e a mio modesto parere potrebbe essere ancora migliorato e allungata la serie, anche perché Napoli e Roma sono ancora distanti e non parlo solo dei punti di distacco attuali, ma in senso generale, la Juventus è ancora molte spanne avanti. 2) Potrebbe esser l’anno del sesto scudetto consecutivo che rappresenterebbe un record assoluto, ti senti di dire che la Juventus è ancora difficilmente raggiungibile per le altre, oppure pensi che Roma e Napoli possano ancora candidarsi alla vittoria finale?

Shop Maglie Calcio SSC Napoli (LOBOTKA #68) 2023/2024 Prima Il ritorno di Stefano al Chievo è la dimostrazione che la serietà e la professionalità sta sempre davanti a tutto, in primis lasciare Palermo per lui è stato difficilissimo; capitano, idolo dei tifosi, però la scelta è ricaduta principalmente per motivi familiari, essendo separato con 3 bimbe a Torino stava diventando pesante e difficile vivere questa situazione, sia dal punto mentale ma anche dal punto di vista fisico ( senza dimenticarci comunque che andare d’accordo con Zamparini è sempre molto difficile, anche se c’era uno splendido rapporto tra loro), quindi ritornare al Chievo dal Presidente che gli aveva dato la possibilità di ritornare in Italia (Stefano era in Spagna al Welva Ricreativo) penso sia stata fatta una scelta anche di riconoscenza e di stima. La lista è molto lunga e di aneddoti c’e ne sono tantissimi, da Tacconi che quando mi presentai al campo con racchetta e palline da tennis per delle esercitazioni che Persico, allenatore dei portieri del Bologna mi faceva eseguire, le trasportai nel mio bagaglio personale e convinsi Tacconi per queste esercitazioni, il giorno dopo Stefano si presentò al campo e mi regalò un completo da tennista e davanti a tutti disse che si sarebbe allenato solo se mi presentavo in campo vestito così, Peruzzi come detto in precedenza tanta roba, anche con lui tante cose da raccontare, chiaramente le risate più belle si facevano a tavola, una buona forchetta, Andrea Fortunato, oltre ad essere un ottimo giocatore anche un ragazzo splendido, non so forse perchè ero stato tante volte a visionarlo, subito si creò un rapporto che andava oltre a quello di allenatore e giocatore, i miei figli erano legatissimi a lui hanno ognuno la sua MAGLIA sul bordo del letto, Conte arrivò al mercato di riparazione e se non ricordo male disputò pochissime apparizioni, il perché è molto semplice, a fine allenamento il mister Trapattoni lo affidava a me e a Sergio Brio e dovevamo (speriamo di esserci riusciti) fargli fare tecnica individuale a coppie e a terne, finchè non arrivava il buio, devo dire che è rimasto ancora oggi un ottimo rapporto ci sentiamo spesso e il rammarico c’è perché quando ci fu la possibilità di poter far parte del suo staff, mi pare a Siena io ero da 20 giorni accasato in una società di C2 e quindi persi un treno importante, Vialli invece mi chiedeva sempre di arrivare prima agli allenamenti perché dovevo seguirlo in un lavoro di potenziamento con macchinari particolari, e poi anche con lui tante volte proporgli esercitazioni per il tiro in porta aumentando sempre le difficoltà, Baggio al ritorno dalla nazionale mi donava le sue maglie per i miei figli Stefano e Ivano, d’estate in Versilia spesso ci si incontrava e si cenava insieme, in campo tante volte a fine allenamento lo dovevo prendere di peso e portarlo via, sarebbe stato a calciare punizioni fino al giorno dopo,e io con la scusante che con quel ginocchio swarovsky era meglio smettere per non avere problemi e dolori e mettendogli una mano sulla spalla riuscivo con il sorriso a dirigerlo verso lo spogliatoio, Del Piero, anche lui visionato tantissimi volte e non solo da me, ricordo che una partita a Padova in tribuna ci incontrammo in tre osservatori della Juventus (sicuramente e giustamente per confrontare le valutazioni fatte da ognuno di noi), Alex arrivò alla Juve molto giovane e inizialmente trovò poco spazio e ricordo che di tanto in tanto mi chiamava in disparte e mi chiedeva perché veniva schierato poco, le mie risposte erano che alla Juventus ci si arriva per migliorare e per rimanere a lungo e lui essendo ancora giovane doveva migliorare e sarebbe arrivato il suo momento, la cosa però che ricordo con estremo piacere e quando ci si incontrava a Coverciano, lui con la nazionale ed io a fare i corsi d’allenatore e ( pur non essendo io più nella Juventus) trascorrere tanto tempo insieme e ricordare gli anni trascorsi insieme nella Juventus, e poi l’ultima quando lo scorso anno mio figlio Stefano ha partecipato alla partita del cuore ( cosa che avevo disputata anche io a Torino con la Nazionale allenatori annovero alcuni che c’erano Zoff, Trapattoni, Lippi, Erikson, Mondonico, ecc ecc, contro la nazionale dei cantanti ) e dopo la gara a cena con tutti loro e noi con la nostra famiglia al completo e timidamente ( anche perché sono invecchiato e avrebbe potuto non riconoscermi) mi sono avvicinato al tavolo di Del Piero per salutarlo ma fui subito bloccato dai bodyguard, Alex mi riconobbe e diede l’ok per passare e oltre all’abbraccio facemmo una bella foto, sicuramente bellissimi ricordi e tanta soddisfazione.

6) Secondo te non è un problema avere tutte e 4 le punte in campo e nessuna vera punta in panchina, non potrebbe rappresentare un problema dover cambiare modulo nel caso in cui qualcuno degli attaccanti fosse costretto a stare fuori per un medio periodo? Avere in campo 4 punte non è un problema nemmeno in caso di infortuni, credo che il problema sia risolvibile perché gli attaccanti hanno grosse qualità e non avrebbero problemi per rimodulare dei movimenti in un sistema di gioco diverso, ma poi non sono 4 punte pure, Dybala credo di aver letto che nasce come trequartista-seconda punta, Cuadrado se non erro nasce come quarto di centrocampo quindi piu’ ala che punta, Mandzukic forse è dei 3 più attaccante ma ormai si è calato in quel ruolo con splendidi risultati, quindi mi pare tutto ok. Questo sistema di gioco richiede grande disponibilità e sacrificio da parte degli atleti. Infine, si ha il recinto di gioco, che si estende fino alle recinzioni che delimitano la zona per il pubblico; nel recinto di gioco sono incluse anche le eventuali piste atletiche. Essere l’unico brand di EA7 nel calcio equivale al nulla totale. Del resto, lo streetwear parte, come insegnano brand come Supreme o Palace, dal rinnovare in forme nuove prodotti già esistenti, fornendo chiavi di reinterpretazione sempre diverse.

Non miglior sorte avranno i veneziani in Coppa Italia, nella quale verranno sconfitti in semifinale dal Milan per 2-1. Il 5 aprile 1942 Loik e Mazzola esordiscono in Nazionale nella gara vinta per 4-0 con la Croazia. Quale nazionale di calcio ha una divisa tanto particolare come la Croazia? La nostra collezione include maglie da calcio sublimati, pantaloni e calzettoni – tutto in qualità eccellente. Inoltre, abbiamo in magazzino molti ottimi kit di allenamento di questi giganti club, tra cui giacche, t-shirt, pantaloni della tuta e molto altro, così puoi mostrare i tuoi colori ogni giorno! Ivano è rimasto in Svizzera (chi sta meglio lui), anche lui molto considerato, lo scorso anno 18 goal in 23 gare, quindi bene e inoltre la società lo ha iscritto al corso allenatori in Svizzera, anche perché essendo in possesso di patentino in Italia di Uefa B non permette di allenare in Svizzera, invece conseguendo quello di quel paese non avrebbe problemi, quindi anche per lui si prospetta un futuro da allenatore, la categoria equivale ad una nostra serie C2, sicuramente un buon calcio ma migliorabile tatticamente. A quei tempi lavorare con un personaggio come il Trap non può che non inorgoglire chiunque, quindi anche me, ho appreso e imparato tantissime cose e se adesso sono un allenatore di Uefa Pro devo ringraziare lui, fu lui che mi impose di iscrivermi al corso di seconda categoria e poi a quello di prima categoria, mentre io volevo solo tenere quello di terza categoria, perché mi sarebbe piaciuto fare il DS, invece ancora una volta il Trap aveva visto giusto e così sono arrivate piccole soddisfazioni, in primis quello di aver avuto la possibilità di allenare in Albania in serie A e di andare in Ukraina per una squadra di serie B, purtoppo con un annullamento di contratto per motivi di guerra.